Possono essere “avvelenate” da un cellulare. Ma per le Asl non sono malate

Costrette a combattere con i medici e gli ospedali per potersi curare, per poter sopravvivere. Obbligate a chiedere l’aiuto di un legale per “avere giustizia” e lottare con chi non riconosce quella malattia tanto strana quanto invalidante. Una sindrome che da anni rende la loro vita impossibile, le costringe a rimanere lontane da elettrodomestici, telefonini, televisori, modem, campi elettromagnetici, ma anche profumi, saponi, fertilizzanti, insetticidi. Due donne di Serramanna e Cagliari unite dalla stessa patologia: la Sensibilità chimica multipla,  più nota con l’acronimo inglese Mcs  (Multiple Chemical Sensitivity) . Due donne che hanno vinto, ancora una volta, la loro battaglia legale. La prima, Maria Grazia Murru, 52 anni contro la Asl di Sanluri che non le voleva anticipare le spese per il viaggio verso una delle cliniche in cui può curarsi; la seconda, una 51enne che preferisce rimanere anonima, che ha vinto solo temporaneamente la battaglia contro gli inquilini del suo condominio, bloccando la disinfestazione che avrebbe potuto ucciderla. La donna tra dieci giorni dovrà comunque stabilire quando lasciare la sua abitazione per far eseguire la disinfestazione.

Maria Grazia Murru ha scoperto di essere affetta da Mcs circa otto anni fa, una patologia che la rende intollerante a ogni tipo di sostanza chimica e fortemente sensibile all’esposizione dei campi elettromagnetici. Non può vivere o utilizzare cellulari, avvicinarsi a televisori, frigoriferi. Ma non solo. È intollerante ai saponi, ai prodotti chimici in genere, ai profumi, le provocano emicrania, capogiri, nausea. In Italia non esistono centri medici che possono curare la rara patologia, esiste in Inghilterra un centro che, con sedute ripetute nel tempo, attenua i sintomi, la Breackspear Medical Group di Hemel Hempstead. Maria Grazia Murru è stata già in Inghilterra altre volte per sottoporsi al trattamento, ma per ogni viaggio ha dovuto prima rivolgersi a un legale, l’avvocato Roberto Cao, per ottenere l’anticipazione per gli spostamenti e le cure, visto che la Asl 6 di Sanluri le ha sempre negate. Anche nei mesi scorsi la storia si è ripetuta. Il legale ha presentato un ricorso ex articolo 700 contro la decisione dell’Azienda sanitaria che, conformandosi al parere negativo espresso dalla Commissione regionale per i ricoveri all’estero, aveva negato l’anticipazione. Nel maggio scorso il giudice del Tribunale di Cagliari ha accolto il ricorso obbligando la Asl ad anticipare le spese. Maria Grazia Murru partirà per l’Inghilterra lunedì per sottoporsi alla terapia.

Ancora più complicata la situazione della 51enne cagliaritana che oltre ad essere affetta da uno stadio molto avanzato di Sensibilità chimica multipla, con intolleranza a sostanze chimiche con rischio di intossicazioni e danni organici, soffre di Encefalomielite Mialgica, che include la Sindrome da Fatica Cronica, oltre che da un forte stato di elettrosensibilità, con intolleranza ai campi magnetici emanati da computer, cellulari, wi-fi, che provoca e crisi respiratorie, shock anafilattici e paresi agli arti. Proprio per la sua patologia, nei mesi scorsi, ha chiesto e ottenuto con provvedimento del Tribunale la sospensione della disinfestazione che gli inquilini del condominio e della palazzina accanto a quella in cui vive, volevano eseguire nel giardino comune. Anche la 51enne si è rivolta all’avvocato Roberto Cao che con un ricorso d’urgenza ha “congelato” la situazione.

Il Giudice ha disposto una consulenza medico legale per analizzare la patologia della 51enne al termine della quale è arrivata la decisione definitiva: “vieta ai condomini l’utilizzo di alcun tipo di insetticida, blatticida, larvicida, sia di tipo chimico che biologico, per la deblatizzazione – si legge nel provvedimento – Consente l’utilizzo di tali prodotti esclusivamente a condizione che la 51enne si allontani dalla propria dimora per il periodo ritenuto necessario dal medico specialista di sua fiducia, esclusivamente con le modalità prescritte e sotto costante supervisione del medico stesso”. Il Giudice ha anche disposto che la donna “in adempimento dell’obbligo di cooperazione indispensabile per il soddisfacimento del proprio diritto, contatti tempestivamente, o comunque entro dieci giorni dalla comunicazione del presente provvedimento, il professor Giuseppe Genovesi, del Dipartimento di Medicina Sperimentale del Policlinico Umberto I Università di Roma La Sapienza (medico che si è occupato anche del caso di Maria Grazia Murru ndr), o altro medico di sua fiducia, per stabilire, in collaborazione con i condomini, il periodo di allontanamento dal proprio domicilio, che avverrà con le modalità prescritte dal medico stesso e sotto sua costante supervisione”. In pratica tra una settimana la 51enne dovrà aver stabilito quando e come lasciare l’abitazione nonostante il suo quadro clinico.

“Stiamo valutando con la mia assistita l’ipotesi di un reclamo – ha evidenziato l’avvocato Cao – potremmo impugnare il provvedimento. Anche se la mia assistita dovesse lasciare la casa, le sostanze chimiche utilizzate per la disinfestazione potrebbero impregnarsi nelle pareti  e in tutta la casa per un tempo indefinito, costringendola a rimanere fuori per lunghissimo tempo”.

Manuel Scordo

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