Il tribunale dei minori di Sassari ha condannato a 20 anni Paolo Enrico Pinna, il giovane di Nule – minorenne all’epoca dei fatti – accusato dell’omicidio di Gianluca Monni, 19 anni di Orune (Nuoro) e del 28enne Stefano Masala, compaesano di Pinna. I giudici si erano ritirati in camera di consiglio questa mattina alle 9.30. La sentenza ricalca totalmente le richieste del pm, che aveva chiesto il massimo della pena per un processo celebrato con queste modalità. E’ la prima condanna per i fatti di sangue del 2015.
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Insieme a Pinna è accusato dei due omicidi anche il cugino, Alberto Cubeddu di Ozieri. La Procura di Nuoro ha chiuso l’indagine a suo carico e lo indica come esecutore materiale dell’uccisione di Monni, lo studente freddato con tre fucilate la mattina dell’8 maggio 2015 a Orune (Nuoro) mentre aspettava il pullman per andare a scuola. Presto il gip dovrà decidere della sua sorte processuale. Con la sentenza dei giudici sassaresi si è arrivati oggi ad accertare un primo colpevole per la morte spietata di due ragazzi: il corpo di Masala non è mai stato trovato ma per gli inquirenti non ci sono dubbi, anche lui è stato ammazzato.
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Dopo sei ore e mezza di camera di consiglio, il verdetto è lapidario. Saranno le motivazioni, che dovranno essere depositate entro 45 giorni, a spiegare nei dettagli la condanna esemplare emessa dal Tribunale dei minori di Sassari. Di certo i giudici hanno accolto in pieno la richiesta formulata dal pm della Procura dei minori, Roberta Pischedda, e sostenuta con vigore dai legali della famiglia Monni, Antonello Cao, Rinaldo Lai e Margherita Baraldi, e dalla legale della famiglia Masala, Caterina Zoroddu. Respinte le tesi addotte sino a questa mattina dailegali di Pinna, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni. Ma gli avvocati difensori, Agostinangelo Marras e Angelo Merlini, annunciano il ricorso in appello. “Ci pare che ci siano tutti gli elementi, purtroppo non sono stati presi in considerazione”, è l’unico commento formulato dopo la sentenza di questo pomeriggio.