La ‘bulla’ di Muravera: “Chiedimi scusa in ginocchio”. E volano ceffoni

Uno screzio maturato, a quanto pare, per via di una fotografia. L’appuntamento all’uscita di scuola per i ‘chiarimenti’ di rito e un folto ‘pubblico’ che si prepara ad assistere alla scena. Senza alzare un dito, ma con lo smartphone in mano: il filmato finirà su Facebook. Protagoniste del video sono due adolescenti che frequentano un istituto scolastico di Muravera ed è l’ennesimo caso di bullismo che finisce sui social. I carabinieri della compagnia di San Vito hanno acquisito il filmato e stanno ora indagando sull’accaduto. “Questo è ciò che è accaduto all’uscita di scuola qualche giorno fa”, commenta l’utente Facebook che ha postato il video, ma che con l’accaduto non ha niente a che fare. Sono tre minuti agghiaccianti, che si concludono con la vittima che prende la strada di casa. Sola. Ma solo per qualche secondo. Perché subito dopo parte il corteo: i ragazzini la deridono, iniziano a fischiare e gridarle insulti.

Poco prima, il faccia a faccia con la ragazza che l’ha aggredita. Dopo qualche frase, arriva il primo ceffone. E subito dopo la bulla stringe con la mano la mandibola della vittima. Si scambiano qualche parola. Quel che succederà di lì a poco non è difficile da immaginare. “Cosa? Non ho il coraggio di toccarti? Non ho il coraggio di toccarti?”, chiede la bulla. Ma la domanda è retorica. Perché subito dopo partono tre ceffoni che centrano il viso della vittima. Farfuglia qualcosa. Intorno, decine di ragazzini assistono alla scena, quasi fossero a teatro: commentano, ridono, sghignazzano.

“Non voglio neanche i carabinieri in mezzo – dice la bulletta -. Che sia! Perché sto venendo a casa tua e ti ammazzo. Ti ammazzo nel vero senso della parola”. Poi continua: “Adesso mi chiedi scusa davanti a tutti”. “Scusa”, abbozza la vittima. E l’altra: “A voce alta… Più alta”. E poi, su suggerimento del ‘pubblico’, intima: “In ginocchio”, prima di guardare verso il telefonino per assicurarsi che le riprese stiano andando avanti e le sue ‘gesta’ vengano immortalate. La vittima sta quasi per cedere, fa per inginocchiarsi ma poi ci ripensa. Poco dopo, la ‘questione’ è chiusa. Si allontana mentre tutti la insultano.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

Il video dell’aggressione di Muravera – reso pubblico attraverso Facebook – ha ha avuto centinaia di migliaia di condivisioni. Avendo per protagonisti dei minorenni, i media – e anche Sardinia Post – prima di  pubblicarlo ne hanno oscurato, rendendoli irriconoscibili, i volti. Questo in adempimento alle regole deontologiche e anche  a una prassi consolidata che ritiene l'”oscuramento dei volti” sufficiente a garantire l’anonimato. Tuttavia abbiamo alla fine ritenuto che questa modalità, nel caso specifico, non bastasse. Visto l’ambiente circoscritto dove si è svolto l’evento, le protagoniste potevano  comunque essere individuate. Per questo, alla fine della riflessione, come altre testate abbiamo deciso di eliminare il video dalla nostra pagina conservando la descrizione scritta del fatto. (la direzione di Sardinia Post).

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L’assessore Firino in visita a Muravera: “Atto gravissimo”

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