Nuova indagine dei militari del Nucleo carabinieri polizia militare sugli indennizzi per il fermo pesca. Sotto i riflettori è finita in questa occasione l’imbarcazione di una cooperativa che ha sede a Teulada e gli indennizzi per il fermo pesca per gli anni 2014-2015. Dieci le persone denunciate: tre vigili urbani di Teulada, sei pescatori e un armatore. I sette appartenenti alla coop avrebbero intascato, senza averne alcun diritto, ben 160mila euro di indennizzi. Sono accusati di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato, mentre i tre vigili urbani, devono rispondere di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.
Secondo quanto accertato dai carabinieri, infatti, armatore e pescatori hanno attestato nelle domande di indennizzo, relativamente all’attività di pesca per l’anno 2014 e 2015, di avere l’attracco permanente della loro imbarcazione in località Porto Budello, porticciolo ricadente nella giurisdizione del Comune di Teulada prerogativa essenziale per ottenere il 70% in più dell’indennità denominata “specificità” per il fermo pesca. I vigili urbani, che avevano il compito di verificare gli attracchi delle imbarcazioni, secondo quanto previsto dal protocollo tra il Ministero della Difesa e la Regione Autonoma della Sardegna, hanno confermato l’approdo dell’imbarcazione nel porticciolo di Porto Budello consentendo così a pescatori e armatore di ottenere gli indennizzi, ma i carabinieri hanno appurato che l’imbarcazione negli anni 2014 e 2015 era stata permanentemente attraccata presso il molo “ Il Lido” del Comune di Sant’Antioco e che quindi non spettava loro solo l’indennizzo con l’aumento di percentuale dato dalla “specificità” ma solo l’ordinario. L’aumento del 70 per cento delle indennità, infatti, è previsto solo se le imbarcazioni sono attraccate permanentemente a Teulada e Sant’Anna Arresi.