Iglesias, nasce l’Emporio della Solidarietà per le famiglie povere

La perdita del lavoro, una separazione, una grave malattia possono essere alcune delle cause che determinano una improvvisa situazione di difficoltà economica che ben presto può trasformarsi in povertà, anche estrema. Il livello delle richieste d’aiuto da parte di singole persone e intere famiglie si mantiene alto. Fra queste molte, purtroppo, si trascinano da anni. Ed è partendo da questi presupposti che la Diocesi di Iglesias, attraverso la Caritas diocesana, in collaborazione con il coordinamento cittadino delle associazioni di volontariato della città, ha deciso di istituire l’Emporio della Solidarietà. Il servizio sarà inaugurato lunedì all’Exmà di Corso Colombo (ex mattatoio) dal vescovo di Iglesias Giovanni Paolo Zedda.

Nella fase iniziale il centro funzionerà come punto di raccolta e distribuzione di prodotti alimentari confezionati. Gli utenti registrati potranno prelevare gli articoli secondo le proprie necessità, in base ad un credito disponibile, come in un vero discount, senza pagare, ma semplicemente esibendo una carta magnetica di cui si saranno dotati in precedenza. Per ottenere la carta le persone in stato di bisogno dovranno mettersi in contatto con uno dei centri di ascolto della città (Centro Caritas, parrocchie, volontariato vincenziano, Sodalitas, Terz’Ordine francescano). Qui i volontari valuteranno la situazione personale, familiare e il reddito ISEE, e successivamente avverrà la registrazione con il rilascio di una carta magnetica personale. Per circa due anni gli operatori volontari hanno seguito comuni corsi di formazione all’ascolto e alla gestione di un software in cui confluiranno i dati raccolti in fase di registrazione, “il tutto nel pieno rispetto della legge sulla privacy”. “La gestione informatizzata del servizio – fanno sapere dalla Caritas – permetterà di evitare duplicazioni di interventi e di percorsi di tipo assistenziale”. Le risorse alimentari provengono in parte dall’AGEA (Agenzia per Erogazione in Agricoltura) dalla Caritas diocesana di Iglesias, dalle parrocchie e dai comuni cittadini che, anche in occasione del natale 2015, hanno reso possibile un vero “Miracolo di Natale”, tale da garantire la dotazione del fondo alimentare.

“A fronte di una domanda sociale sempre più complessa e numericamente consistente”, afferma Walter Nanni della Caritas Italiana. “Anche la nostra organizzazione, per la prima volta, si trova in difficoltà non potendo soddisfare tutte le richieste d’aiuto. Ecco perché sono necessarie alcune azioni tese a ottimizzare le risorse umane impegnate”. Secondo gli ultimi dati Istat, elaborati dalla Caritas Sardegna nel rapporto che abbraccia l’anno 2014 e il primo semestre 2015, l’incidenza della povertà relativa nell’Isola, nel 2014, era del 15,1 percento. Ciò significa che quasi 108 mila famiglie sarde si trovano in condizione di povertà relativa. Numeri da paura. Nel corso del 2014 oltre 6800 persone si sono rivolte una o più volte ai centri di ascolto aderenti alla “rete nazionale” della Caritas. Di questi, il 6,8 percento alla Diocesi di Iglesias. Nei soli primi sei mesi del 2015 sono state ascoltate quasi 5 mila persone. E il dato è in costante aumento. Dal rapporto, curato da Raffaele Callia, responsabile del servizio studi e ricerche della Caritas Sardegna, scaturisce che il disagio non è più, in maggioranza, al femminile. E i quarantenni, di entrambi i sessi, sono le persone che risultano più fragili. Sempre nel 2014, il 44,6 percento delle persone che hanno chiesto aiuto erano coniugate, contro il 28,2 percento dei single e dell’11,8 dei separati/divorziati. Il 50 percento delle persone ascoltate, poi, ha la licenza media. Il rapporto mette anche in evidenza come le difficoltà economiche, in particolare dei giovani, siano collegate con l’assenza di lavoro o, quando c’è, è precario. Oppure coloro che pur avendolo il lavoro fanno comunque fatica ad arrivare a fine mese, complice la crisi economica e il rincaro dei generi di prima necessità e del costo della vita.

Per concludere, secondo la Caritas Sardegna “occorre maturare una maggiore consapevolezza sul problema della povertà”. Da qui la decisione di aderire all’Alleanza regionale contro le povertà che a livello nazionale propone il REIS (Reddito d’Inclusione Sociale) e, a livello regionale, “ritiene fondamentale l’applicazione della legge n. 23 del 2005 con l’istituzione del reddito di cittadinanza e l’istituzione dell’Osservatorio regionale sulle povertà, presso la Presidenza della Regione”.

Carlo Martinelli

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