I sardi, Emilio Lussu e la Grande Guerra: dopo le bombe, le launeddas

Un omaggio a Emilio Lussu accompagnato dal canto delle launeddas: l’esame di diploma di Gianluigi Puddu, giovane diciannovenne di Dolianova, si è trasformato in un piccolo evento musicale quando, dopo la discussione della tesina, ha tirato fuori dallo zaino una fiuda e ha suonato davanti a studenti, insegnanti e commissione d’esame la musica di un ballo tradizionale isolano.

“Mentre studiavo Emilio Lussu mi hanno colpito molto i suoi racconti sui soldati sardi al fronte di Asiago – sottolinea il giovane, appena diplomato all’Istituto Tecnico Industriale ‘Dionigi Scano’ di Monserrato, nel Cagliaritano – in particolare il momento in cui alcuni prendevano in mano le launeddas e iniziavano a suonarle: i sardi lontani da casa, stremati dalla guerra, trovavano attorno alle launeddas un sentimento di identità forte, di vicinanza e di calore, che si trattasse di festeggiare una vittoria o darsi coraggio prima di una battaglia”.

Gianluigi Puddu è sempre stato affascinato dalle polifonie tradizionali sarde e ha iniziato a studiare launeddas grazie a un progetto musicale delle scuole medie. Tre anni fa è entrato a far parte dell’associazione di Monserrato ‘Cuncordia a Launeddas’, con loro ha suonato in tante occasioni di festa, ha partecipato alla sagra di Sant’Efisio a Cagliari e continua ancora oggi a studiare e perfezionarsi nello strumento.

Pochi giorni fa ha portato le launeddas a scuola come parte della tesina di storia e italiano: la biografia di Emilio Lussu, i suoi studi e il suo impegno politico, e poi la prima guerra mondiale e gli sconvolgimenti che portò in Europa nella parte scritta, lo strumento come prova extra, e pazienza se nel suo istituto si studiano materie e tecniche ben diverse dalla musica.

Per elaborare la tesi ha avuto il supporto delle insegnanti di italiano e storia Donatella Picciau, Barbara Cadeddu e Claudia Cossu, con loro ha pensato di omaggiare Emilio Lussu proprio con la musica. “Per l’interrogazione ho scelto come punto di partenza il libro ‘Un anno sull’Altipiano’, una cronaca scritta da Lussu nel 1937 che racconta l’asprezza del fronte militare e l’assurdità della guerra dal punto di vista dei tanti ragazzi sardi ad Asiago. Unico momento di svago, la musica: Lussu descrive i ragazzi che cento anni fa a migliaia di chilometri da casa si radunavano attorno ai suonatori, e ancora oggi i sardi che si trovano insieme fuori dall’isola mostrano un senso di appartenenza che difficilmente si trova in altri popoli, ecco perché ho voluto chiudere il mio esame col suono delle launeddas, come omaggio al grande scrittore ma anche al sentimento di identità. Gli insegnanti e la commissione che mi ha esaminato hanno applaudito dopo l’esecuzione, per me è stato un momento davvero emozionante”.

Francesca Mulas

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share