Il funzionario del Consiglio regionale e i 200mila euro fantasma

“Il funzionario Angelo Sanna ha percepito 200 mila euro che non risultano come emolumenti”. Lo ha detto il maresciallo della Guardia di Finanza Luca Erriu, che ha svolto una parte delle indagini, nel corso della sua testimonianza al processo per peculato nei confronti di 17 consiglieri regionali della Sardegna – (la posizione di Beniamino Scarpa è stata stralciata) che avrebbero speso illegittimamente i fondi destinati al gruppo Misto. Sanna, chiamato in causa dal sottufficiale della Gdf come ex dipendente del gruppo nella XIII legislatura, è stato indagato nelle scorse settimane e la sua posizione è ora all’attenzione degli inquirenti. “Oltre ai duecentomila euro di stipendio – ha detto l’investigatore – risulta che abbia percepito altri 200 mila euro che non paiono legati agli emolumenti”. Conclusa la deposizione dell’investigatore delle Fiamme gialle, tornerà a sedersi sul banco dei testimoni Ornella Piredda, la super-teste d’accusa che dovrà rispondere alle domande dei difensori degli inquisiti.

Dei venti politici sardi finiti nella prima inchiesta della Procura, due sono stati stralciati: già condannato in abbreviato l’ex capogruppo dell’Idv Adriano Salis, mentre l’ex senatore del Pdl Silvestro Ladu è imputato in un altro processo. Nell’udienza odierna, invece, ci sono alla sbarra Oscar Cherchi (Pdl), Mario Floris (Uds), Giommaria Uggias (Idv), Salvatore Amadu (Pdl), Renato Lai (ex Pdl), Alberto Randazzo (Udc), Giuseppe Atzeri (Psd’Az), Maria Grazia Caligaris, Raimondo Ibba, Raffaele Fargiu, Pierangelo Masia e Peppino Balia, tutti Socialisti, Carmelo Cachia (Pd), Giuseppe Giorico e Sergio Marracini (Udeur), Salvatore Serra (Sinistra Autonomista) e Vittorio Randazzo (Udc).

 

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