Energia, gli ambientalisti: “Smontare impianto fotovoltaico di Narbolia”

La sentenza del Tar che ha dichiarato nulle le autorizzazioni alla realizzazione del grande parco di serre fotovoltaiche di Narbolia lascia pochi spazi: tutto l’impianto è abusivo e dev’essere smantellato. Se la società Enervitabio non procede allo smantellamento e al ripristino dei luoghi, il Comune di Narbolia può e deve acquisire tutta l’opera al proprio patrimonio”, così il presidente regionale di Adiconsum, Giorgio Vargiu, nella articolata conferenza stampa durante la quale la sua associazione, Italia Nostra, Wwf e Comitato spontaneo S’Arrieddu hanno fatto il punto della situazione dopo il pronunciamento dei giudici amministrativi.

“Quella sentenza è una pietra miliare che tornerà utile a tutti i cittadini che si oppongono agli assalti al territorio della speculazione internazionale”, ha aggiunto Vargiu spiegando che ora per Narbolia si aprono scenari molto interessanti. Secondo i promotori del ricorso accolto dal Tar, l’Enervitabio, controllata ora da capitali cinesi, presenterà sicuramente ricorso al Consiglio di Stato, ma le probabilità che venga accolto sono minime e quindi dovrà procedere allo smantellamento dell’impianto e al ripristino dei luoghi. Se non lo farà, tutta l’opera diventa per legge proprietà del Comune. “Se Narbolia gioca bene le carte che ora ha in mano può diventare il paese più ricco della Sardegna e ci saranno vantaggi anche per i centri vicini”, ha precisato Vargiu spiegando che una parte delle serre potrebbe essere per esempio affidata a organizzazioni di produttori o a singoli imprenditori agricoli con appositi bandi e una parte dei pannelli fotovoltaici riciclata su edifici pubblici e privati, mentre il resto dell’impianto potrebbe produrre energia sufficiente a soddisfare a costo ridotto tutti i consumi energetici non solo di Narbolia ma anche dei paesi vicini. L’energia a basso costo o addirittura a costo zero per un certo numero di anni, secondo le associazioni che hanno combattuto il progetto della Enervitabio, potrebbe permettere di creare con l’arrivo di nuove piccole e medie imprese tanti posti di lavoro reali da far dimenticare quei pochi posti di lavoro fittizi e temporanei “creati dalla Enervitabio solo per gettare fumo negli occhi”.

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