“Da una segnalazione che mi è appena pervenuta risulta che un video (pedo)pornografico, in cui è visibile e riconoscibile il volto di una sedicenne di Cagliari, è persistentemente diffuso da numerosi ragazzi e ragazze tramite WhatsApp”. Era sabato 12 febbraio quando questo allarme è stato pubblicato su Facebook da Luca Pisano, psicologo nonché dirigente dell’associazione Ifos per la prevenzione del cyberbullismo.
Si è scoperto così, in città, un caso che finito all’attenzione della Polizia Postale che ha aperto un’indagine. E adesso in tanti rischiano di finire sotto accusa, a cominciare dal maggiorenne che ha avuto un rapporto sessuale con la ragazzina, ma anche la persona che ha fatto le riprese, così come chi ha diffuso il video. Il lavoro degli investigatori è delicatissimo, anche perché, stando a quanto riporta L’Unione Sarda oggi in edicola, la sedicenne non avrebbe dato il suo consenso a essere ripresa. Di qui il raggiro di cui potrebbe essere caduta vittima.
Ma il lavoro della Polizia Postale si allarga anche a quanti, su Facebook e su WhatsApp, hanno contribuito a rendere virale il video, accompagnando il tam tam con insulti, commenti pesanti e in alcuni casi anche minacce. Una vera e propria gogna che ha spinto i genitori della sedicenne a presentare denuncia. Il lavoro della Polpost è coordinato dalla Procura di Cagliari. E proprio ai padri e alle madri dei giovani, lo psicologo Pisano si era rivolto l’altro giorno su Facebook: “Premesso che la Polizia Postale è stata già allertata e che la condivisione del video costituisce reato, è necessario che i genitori controllino il cellulare e il profilo social dei propri figli al fine di collaborare. È infatti, necessario fermare la diffusione virale del video”.
