Blitz nell’Isola: 12 arresti per traffico di droga, c’è pure il boss Portoghese

Si chiama Operazione “Rambo-Toro” l’intervento del Comando provinciale carabinieri di Cagliari che ha portato oggi all’arresto di dodici persone accusate di traffico internazionale di droga. Il blitz questa mattina all’alba intorno alle sei: 150 militari sono stati impegnati per 12 ordinanze di custodia cautelare (otto in carcere, quattro ai domiciliari); due questa mattina erano ancora ricercati perché residenti all’estero. Uno dei due è stato arrestato in Spagna, a Barcellona: si tratta di Daniele Armante, 35 anni, considerato dagli inquirenti una figura di primo piano nel giro di droga.

L’operazione è stata raccontata nei dettagli dal Comandante del Comando Provinciale questa mattina nel corso di una conferenza stampa: un’organizzazione verticistica nella ricostruzione degli inquirenti, con a capo Albino Portoghese (leggi il profilo) e Marco Cadeddu, 35 anni. Il primo era già noto alle forze dell’ordine per traffico di stupefacenti, il secondo era stato arrestato nel luglio 2013 mentre trasportava 110 chili di droga.

La squadra. Accanto a loro altre dieci persone che si gestivano contatti e organizzazione dello spaccio, nessuno di loro però si occupava della vendita al minuto. L’accusa per tutti è di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. La droga, prevalentemente hashish ma anche marijuana e cocaina, proveniva dal Marocco. Il punto di smercio era Barcellona da cui partivano i carichi che percorrevano un lungo tratto via terra e arrivavano poi in Sardegna via nave. La droga era venduta soprattutto a Cagliari nei quartieri di Sant’Elia, Is mirrionis, Marina. Quella sgominata oggi è l’organizzazione più grande che operava nel Cagliaritano: un traffico che nel giro di tre anni, da quando sono partite le indagini, ha fruttato tra i 7 e i 10 milioni di euro all’anno. Nello stesso periodo sono stati sequestrati 650 chili di hashish. Foto Roberto Pili

Il sequestro. Le operazioni di perquisizione sono ancora in corso. Sono stati sequestrati per ora soldi in contanti, armi, due collezioni di orologi del valore di centomila euro, automobili di grossa cilindrata; trovati tra gli oggetti anche alcuni apparecchi utili a disturbare le frequenze telefoniche e diverse confezioni di anabolizzanti. Al setaccio anche le abitazioni di persone non interessate dall’ordine di arresto ma collegate agli esponenti dell’organizzazione, considerati come favoreggiatori.

Gli altri arresti. Oltre a Portoghese e Cadeddu sono stati arrestati: Roberto Brughitta, 33 anni, pregiudicato pizzaiolo di Quartu Sant’Elena; Stefano Corda, 28 anni, pregiudicato disoccupato; Luca Mascia, 44 anni, commerciante, di Quartucciu, Enrico Uda, 48 anni, commerciante, Quartucciu. Ai domiciliari: Maurizio Cadeddu, 32 anni, di Selargius; Maria Caterina Gessa, 51 anni, casalinga, incensurata e moglie di Portoghese; Roberto Mainas, 38 anni, disoccupato, pregiudicato di Quartu Sant’Elena e Federico Marcia, 29 anni, disoccupato di Quartucciu.

Francesca Mulas

 

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