L’identità della piccola è – ovviamente – avvolta nel più totale riserbo per tentare di preservarne presente e futuro. Lei, nove anni appena, vive in una cittadina dell’Isola, “da sola perché la mamma è partita per lavoro”. Nel nord Italia. La storia si legge nelle pagine de L’Unione sarda, oggi in edicola. La sua versione corrisponde alla verità, l’hanno stabilito con un sopralluogo carabinieri e assistenti sociali allertati dalle maestre. La donna, a cui la bimba era stata affidata in modo temporaneo per via di una separazione, è stata costretta a tornare subito in Sardegna. Secondo la ricostruzione alla base degli spostamenti ripetuti c’è di certo il disagio economico e la necessità di lavorare. E se nell’estate la bambina ha seguito la madre, a settembre – puntuale – è tornato l’appuntamento sui banchi di scuola. E la soluzione – d’emergenza – di lasciare la figlia sola, pare già ripetuta in passato. Probabilmente con il supporto di una rete silenziosa di amici di famiglia e parenti supportava la piccola nelle incombenze quotidiane e nel rispettare il ritmo scuola/casa.
Il caso è emerso proprio con i primi giorni di scuola, la bambina non era accompagnata e alla richiesta di riportare una comunicazione firmata ha semplicemente detto che era “sola a casa”. Da qui le verifiche. Ora è scattato l’affido momentaneo con un intervento urgente e una relazione è stata inviata al Tribunale dei minori. Non risulta, però, nessuna fascicolo aperto in Procura.