Abusi in Costa Smeralda, la Cassazione dice no al dissequestro dei beni

La Cassazione ha accolto il ricorso presentato dal procuratore di Tempio Pausania, Domenico Fiordalisi, sul dissequestro dei presunti 38 abusi edilizi degli hotel Romazzino, Pitrizza e Cervo, in Costa Smeralda. La Suprema Corte ha valutato il provvedimento con il quale il Tribunale del Riesame aveva dissequestrato gli immobili della Sardegna Resorts che, secondo il procuratore erano stati realizzati violando le normative urbanistiche e paesaggistiche: questa mattina è stata depositata la sentenza con la quale viene annullata l’ordinanza di dissequestro, prevedendone però il rinvio degli atti in Tribunale. Bisognerà attendere le motivazioni per comprendere per quale motivo i giudici abbiano assunto questa decisione che, alle porte della stagione estiva, potrebbe creare non pochi problemi alle strutture cinque stelle lusso della Costa Smeralda. Sempre ieri la Cassazione ha valutato altri due ricorsi presentati dal procuratore Fiordalisi, ritenendo inammissibile il ricorso presentato dal procuratore contro la sentenza del Tribunale del Riesame che aveva revocato il sequestro di beni per equivalente di 13 milioni di euro a carico dell’avvocato milanese Stefano Morri, coinvolto nell’inchiesta sulla presunta maxi evasione fiscale che sarebbe scaturita dall’operazione di compravendita, nel 2012, della Costa Smeralda. La Cassazione ha infine rigettato il ricorso presentato dal procuratore contro l’ordinanza di dissequestro disposto dal tribunale del riesame di Tempio Pausania del complesso residenziale di Liscia di Vacca “Le Tiare di Porto Cervo”, 35 appartamenti sulla collina che si affaccia su Porto Cervo, posti sotto sequestro dalla Procura per delle irregolarità delle concessioni edilizie che rendevano abusiva la costruzione.

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