Tossilo, i comitati: “Pronta segnalazione alla Corte dei Conti”

“Nel caso in cui la Regione presenti ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Sardegna che ha bloccato l’inceneritore di Tossilo, segnaleremo il fatto alla Corte dei Conti perché valuti quello che a noi appare come un chiaro danno erariale“. Così  intendono muoversi il comitato Non Bruciamoci il futuro di Macomer, l’associazione Zero Waste Sardegna e l’Unione dei Comuni della Barbagia all’indomani del veredetto dei giudici di Piazza del Carmine, qualora Viale Trento volesse interpellare il secondo grado della giustizia amministrativa. Il ragionamento alla base della mossa è il seguente: “Un possibile ricorso al Consiglio di Stato su una questione strettamente connessa al mancato aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, per il quale la Regione è stata sottoposta a procedura di infrazione da parte dell’Unione europea, rappresenterebbe, a nostro avviso, un atto gravissimo“, spiegano associazioni e comuni in un comunicato stampa.

Non manca, poi, una stoccata sui costi dell’opera, che ammontano a 42 milioni di euro. “Fra le motivazioni che hanno portato i giudici amministrativi ad accogliere il nostro ricorso emerge come fatto particolarmente preoccupante il quadro finanziario con cui la stessa Regione aveva previsto di finanziare l’impianto. La cifra messa a disposizione è risultata del 30 per cento circa superiore al valore massimo che la stessa Regione aveva stimato per gli interventi di revamping come quello di Macomer”.

In linea con quanto sostenuto negli anni addietro, e rafforzati da quanto in tal senso dichiarato nella sentenza del TAR, il Comitato Non Bruciamoci il Futuro e l’associazione Zero Waste Sardegna rilanciano oggi la necessità di “riprogrammare la gestione dei rifiuti secondo i nuovi dettami dell’Unione europea e del relativo pacchetto per l’economia circolare che prevedono il rapido e progressivo allontanamento dall’incenerimento dei rifiuti, con o senza recupero energetico, entro il 2020, e la dismissione degli inceneritori esistenti”

“Insistere sul vecchio modello rappresenterebbe un ulteriore rischio per la salvaguardia del posto di lavoro dei circa 40 operatori attualmente occupati alla Tossilo Spa. La nostra proposta alternativa rappresenterebbe, anche dal punto di vista della salvaguardia occupazionale, un’opportunità importante da perseguire quanto prima e riteniamo gravissime le illazioni di quanti, in questi giorni, ancora una volta hanno voluto strumentalmente contrapporre la nostra battaglia democratica alla preoccupazione per la grave situazione dei lavoratori della Tossilo Spa”, conclude il fronte del no all’inceneritore di Tossilo.

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