Metano, Comandini (Pd): “La sfida? Transizione verso low carbon economy”

“Dopo che la Sardegna, per decenni, ha subito un trattamento iniquo sul fronte energetico, visto che è l’unica regione d’Italia a non avere il metano, con una plusvalenza di costi che ammonta ogni anno a circa 400 milioni di euro a carico di imprese e famiglie e arrivati ad un passo dal traguardo dovremo, per una questione meramente ideologica, rinunciare al progetto che porterà solo sviluppo e competitività, solo perché il tutto viene messo in discussione dal Ministro Toninelli e dal senatore Enrico Licheri, che definiscono il progetto obsoleto e privo di innovazione, ma le teorie devono essere argomentate e basate su dati certi e scientifici”. Lo dichiara il consigliere regionale del Partito democratico Piero Comandini, a margine del dibattito sulla metanizzazione dell’Isola.

“Ora studi e ricerche hanno individuato, anche a livello Europeo, nel GNL un’interessante e valida alternativa e rappresenta un’opportunità irrinunciabile per garantire lo sviluppo di un modello di energia sostenibile, inoltre rappresenta una fonte di energia non facilmente sostituibile, il metano offre infatti dei vantaggi competitivi assoluti rispetto ad altre fonti energetiche, come i combustibili solidi/liquidi, l’energia nucleare, l’energia eolica e quella solare, fonti alternative di fatto esistono, in percentuale superiore delle quote assegnate, ma non sono ancora idonee ad essere dei perfetti sostituti e non lo saranno per molti anni”, fa notare l’esponente dem.

“L’obiettivo che la Sardegna vuole raggiungere è duplice, con la diffusione di best practice per il rispetto dell’ambiente e un’economia che integra gli aspetti sociali ed economici. La strada ormai è obbligata, anche la commissione europea sta studiando il modo più conveniente per rendere l’economia europea più rispettosa del clima ed efficiente dal punto di vista energetico, quindi, per quanto riguarda la transizione energetica della Sardegna, oltre alla completa decarbonizzazione – conclude Comandini – dobbiamo far in modo che i porti dell’isola ritornino ad essere un punto di riferimento strategico per i traffici marittimi nel Mediterraneo che dal 2021 potranno usare soltanto GNL; risparmio in termini di costi dell’energia sia per le imprese che per i cittadini ed infine, un forte incremento di posti di lavoro, sia di lavoratori impegnati direttamente nei cantieri sia quelli dell’indotto”.

 

 

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