La tartaruga è salva e può ricominciare a nuotare: aveva plastica nello stomaco

Una pinna era rimasta impigliata in un sacco di nylon. Non solo: era ferita e aveva plastica nello stomaco. Ora la tartaruga Caretta caretta, dopo le cure del Centro di recupero del Sinis, è fuori pericolo. L’animale ha superato la fase critica e sarà rimesso in libertà nelle acque di Villasimius tra circa un mese. L’esemplare era stato avvistato da due turisti sotto costa in località Capo Ferrato, la settimana scorsa, mentre nuotava con difficoltà a causa del sacco di nylon che imbrigliava i movimenti. La coppia aveva prontamente chiamato il 1530, consentendo l’intervento dell’Area Marina Protetta Capo Carbonara – in qualità di nodo della Rete regionale per la fauna marina in difficoltà, coordinata dall’assessorato regionale all’Ambiente – e il soccorso della tartaruga marina, poi portata nel Centro di recupero di Torregrande.

“Non ha grossi problemi e tra un mese sarà liberata nelle acque di Fortezza Vecchia, dove, essendo una piccola baia, avremo la possibilità di tenerla sotto osservazione per circa un’ora”, annuncia il direttore dell’Amp Capo Carbonara, Fabrizio Atzori. “Le tartarughe scambiano i sacchetti di plastica con le meduse, di cui si cibano – spiega – ed ecco perché è importante non abbandonare la plastica in mare, può essere letale”. Il direttore invita alla massima attenzione chi dovesse avvistare esemplari di Caretta caretta anche non in situazioni di pericolo: “È il periodo della deposizione delle uova e in generale dell’arrivo nel nostro territorio. Le uova vengono deposte durante la notte e la probabilità di assistere a questo evento è piuttosto rara, tuttavia, qualora dovesse capitare, è fondamentale non disturbare l’animale, tenendosi a una distanza di almeno 4 metri, nel caso in cui sia fermo, e chiamare il 1515 o il 1530 se in situazione di pericolo”.

[Foto d’archivio]

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