Sei sardi in cerca gloria alle Olimpiadi di Rio

In sei alle Olimpiadi con la bandiera dei Quattro mori. L’unica incognita è legata alla convocazione della pallavolista di Narbolia Alessia Orro, 18 anni da compiere il prossimo 18 luglio: la squadra azzurra ha già il pass per il Brasile, ma ora tocca al tecnico decidere a chi consegnare il biglietto. La Sardegna sarà in ogni caso a Rio con una delle rappresentative più robuste della sua storia nella competizione con i cinque cerchi. Imbattibile la spedizione di quattordici atleti, c’erano gli hockeisti, ai giochi di Roma del 1960. Mentre quattro anni più tardi presero l’aereo in sette: fu l’ultima volta che la Sardegna conquistò medaglie. Ora la speranza si chiama Fabio Aru (nella foto), classe 1990: è il volto più conosciuto della pattuglia ed è la punta di diamante del ciclismo nazionale. Il campione di Villacidro pensa alle Olimpiadi già da tempo e sicuramente tra i suoi sogni c’è quello di salire sul podio. Ritorna la Sardegna sul ring con la seconda partecipazione consecutiva di Manuel Cappai, 23 anni, pugile di Quartu e figlio d’arte. C’è anche l’oristanese Stefano Oppo, classe 1994, nel canotaggio nei “quattro senza”. E poi c’è Francesca Deidda, 24 anni cresciuta alla Promogest di via San Benedetto a Quartu, prima sarda in piscina alle Olimpiadi con il nuoto sincronizzato. Nel suo palmares c’è anche una medaglia d’argento fresca fresca agli europei di Londra. Completa il quadro Luigi Lodde, classe 1980, ozierese: rappresenterà l’Italia nel tiro a volo. Sarebbe anche un sette bello con Gigi Datome. Ma il cestista fresco di titolo nazionale in Turchia, cresciuto a Olbia, non è nato in Sardegna, ma a Montebelluna. E comunque la nazionale azzurra dovrà guadagnarsi l’accesso a Rio in questi giorni nel torneo preolimpico. Cinque, sei o sette per la Sardegna è comunque un grande successo. “Tanti atleti di valore – spiega il presidente regionale del Coni, Gianfranco Fara – in una terra di un milione e mezzo di abitanti sono una bella soddisfazione e la dimostrazione che in Sardegna il movimento sportivo è vivo”. (Stefano Ambu – Ansa)

 

 

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