Il Cagliari porta a casa tre punti, ma con tanta fatica

È finita in gloria, ma quanta fatica. La “pratica Cittadella” è stata liquidata per 2-1 nei venti minuti finali e va detta tutta e subito che la partita l’ha spaccata Zito Luvumbo. L’ingresso del ventenne angolano al posto di un inguardabile Pereiro (ancora tu, ma non sará meglio non rivederti più?), é stato una iniezione di vivacità, di spinta, di determinazione. La partita del Cagliari é cambiata di colpo, si è accesa improvvisamente e tutto ha cominciato a girare meglio. Ma merito anche delle sostituzioni effettuate da Liverani già dal 58’ quando è entrato Marko Rog al posto di un opaco Nandez e  sono state progressivamente registrate le posizioni in campo.

La svolta, oltre al già acclamato Luvumbo, l’ha dato per l’assalto finale lo spostamento di Mancosu da punta esterna sinistra a mezz’ala trequartista, l’accentramento a play avanzato di Makoumbou e la determinazione di Rog nello spingere avanti i compagni. Da questi quattro giocatori è giunto il capovolgimento della partita e il raggiungimento di una vittoria che sembrava ormai un miraggio al 72’. Il Cittadella ha confermato di essere una squadra ostica e quadrata. Due terzi della partita li ha condotti la compagine ospite, mettendo a frutto la conoscenza fra i suoi giocatori (giocano assieme da due-tre anni) e schemi mandati a memoria. Cosa che è invece tutt’ora la croce del Cagliari.

Nella conferenza stampa di fine partita, il mister Liverani ha ribadito che si va avanti passo dopo passo, con step  prevedibili nell’assemblamento di una squadra in buona parte nuova. E ancora incompleta. Non è un mistero che manca come il pane un terzino sinistro, che l’intera difesa ha bisogno di essere registrata a puntino, che il problema del play  è  sempre un problema. La soluzione non può essere quella vista ieri con Deiola schierato in un ruolo così delicato. Non ne ha le capacità tecniche, la visione di gioco, i tempi di esecuzione.

Il compito di fr girare la squadra se lo dovranno caricare sulle spalle Viola (finora deludente) e il congolese Makoumbou,  che assieme a Luvumbo costituisce finora  le due note liete fra i nuovi  rossoblu. L’attacco sembra il reparto più completo, con tante soluzioni a disposizione di Liverani in un mix di forza, di tecnica, di esperienza e di esuberanza. La batteria degli attaccanti deve piuttosto essere messa in grado di sparare le sue cartucce, sarà compito del centrocampo e degli esterni garantire i rifornimenti da dietro.

Doverosa una nota finale per il figliol prodigo Marco Mancosu che è tornato a vestire la maglia della squadra della sua città  dopo quindici anni. Lo ha fatto nel modo più esaltante: migliore in campo e lacrime di gioia dopo il gol che ha spalancato la via della vittoria al “suo” Cagliari.  Le parole giuste su di lui le ha  dette il mister Liverani a fine gara. “Mancosu é intelligente, di volontà, qualitativo, umile. Ha rivoluto  lui il Cagliari, ha voluto ripagare una città e un popolo che lo hanno visto nascere e crescere”. Ben tornato, Marco rossoblù.

Luciano Onnis

CAGLIARI (4-3-2-1): Radunovic; Zappa, Goldaniga, Altare, Obert (Carboni); Nandez (Rog), Makoumbou, Deiola (Millico); Pereiro (Luvumbo). Mancosu, Lapadula (Pavoletti). (All: Liverani)

CITTADELLA: Kstrati; Cassandre, Frare, Perticone, Donnarumma, Vita, Danzi, Brnaca, Antonucci, Assencio, Baldini. (All: Gorini) Reti: Assencio (29); Masncosu (72), Makoumbou (87)

Arbitro: Orsato

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