Calcio, Ascoli-Cagliari 2-1. I rossoblù sprofondano e sono allo sbando

di Luciano Onnis

Sprofondo rossoblù, ennesimo appuntamento mancato per un Cagliari piccolo piccolo che le busca anche ad Ascoli da un avversario altrettanto piccolo piccolo: 2-1 per i marchigiani, vincitori senza infamia e senza lode al cospetto di un avversario,  che oltre al blasone, si è confermato davvero poca cosa. A questo punto non si può  più nascondere l’evidenza: il Cagliari è allo sbando e occorre una brusca sterzata.

Il presidente Giulini e il ds Capozucca non facciano gli struzzi e prendano atto che non c’è una squadra, non c’è gioco, non c’è una guida tecnica in grado di dare gioco e risultati auspicati.  I vertici societari non facciano come lo scorso campionato e prendano subito la decisione del cambio dell’allenatore. Liverani ha fallito su tutti fronti, non ha più alibi. La colpa non è solo sua, è innanzitutto di chi lo ha scelto, che lo ha poi accontentato nella campagna acquisti dandogli gli uomini da lui indicati perché suoi ex giocatori, che gli ha messo in definitiva  a disposizione una rosa numerosa ma in definitiva di mediocre qualità. Liverani, ci spiace perfino dirlo, va sostituito subito. Sul mercato ci sono tecnici validi ed esperti come Ranieri e Andreazzoli, perfino l’ex Rastelli che forse è stato l’ultimo buon allenatore dei rossoblu. Occorre fare in fretta, senza esitazioni e rinvii. Giulini ha la piazza contro, o  agisce o sarà crocifisso dopo un nuovo campionato di cui si intravvede l’ennesimo flop. Anche i più disincantati hanno capito che la squadra non segue più l’allenatore, i giocatori vanno per conto proprio nella speranza di una improvvisazione del singolo.

La delusione di Zito Luvumbo al termine della partita di Serie B italiana Ascoli Calcio vs Cagliari Calcio. Ascoli, 24 Ottobre 2022 ANSA/Grillotti-Vannicelli

Il Cagliari non ha un gioco, non ha schemi e gioco d’assieme. Parlare di  fallimento non è lontano dalla realtà dei fatti.  Anche la partita con l’Ascoli, con relativa sconfitta, è  stata imbarazzante. Nessuno, ad esclusione di Luvumbo, ha meritato la  sufficienza, molti sono andati ben al di sotto. Inutile fare nomi, chi ha visto la gara con i bianconeri di Bucchi, che avevano vinto finora una sola partita in casa (la prima) e che erano sotto il Cagliari in classifica, è in grado di giudicare. La fitta ragnatela di passaggi laterali e all’indietro è stata messa da parte solo nei dieci minuti finali, quando la frittata era ormai in cottura e pronta per essere servita a tavola. Si è trattato però, solo di una reazione nervosa, non supportata da idee e schemi disponibili nel bagaglio tecnico dei rossoblù. Ma per Liverani –  come detto nelle interviste del dopo partita –  il Cagliari avrebbe disputato una buona gara e l’Ascoli  avrebbe vinto solo per due episodi. Se si potrebbe essere anche d’accordo sulla seconda affermazione, sulla prima proprio no. Pur evidenziando una netta supremazia tecnica, i rossoblù non sono mai riusciti a impensierire più di tanto la difesa avversaria, chiamata solo a svolgere l’ordinaria amministrazione ad esclusione di quando Luvumbo l’ha messa sotto pressione. Troppo solo, però, il ragazzino angolano (anche stavolta ha fatto ammonire quattro avversari costretti ai falli per fermarlo) per fare risultato. Già un pareggio sarebbe stato penalizzante, figurarsi la sconfitta. Sabato arriva alla Unipol Domus la Reggina di Filippo Inzaghi che è quarta in classifica e ha fatto finora vedere cose sicuramente migliori del più quotato Cagliari.  In casa rossoblù saranno giorni caldissimi, la contestazione dei tifosi è alle stelle. Il tempo dell’attesa è ormai finito, chiedono tutti una svolta radicale. Giulini e Capozucca sono avvisati. Prima che sia troppo tardi, come lo scorso campionato quando lasciarono sulla panchina la sciagura Marrazzi.

Ascoli (3-5-2): Guarna; Simic (Bellusci), Botteghin, Quaranta, Adjapong (Falzerano), Collocolo, Eramo (Giovane), Caligara, Falasco, Lungoyi (Bidaoui), Dionisi (Mendes). (All:Bucchi) 

Cagliari (4-3-3): Radunovic, Di Pardo (Millico 67), Capradossi, Altare, Carboni (Barreca 77); Nandez, Makoumbou, Deiola (Rog 77); Luvumbo, Pavoletti, Falco (Lapadula 67). (All: Liverani)

Arbitro: Aureliano

Reti: 33 Dionisi(r),  81 Mendes; 85 Pavoletti.

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