Cagliari, la società scarica le responsabilità. Nel mirino c’è anche Nandez

Le parole del direttore sportivo del Cagliari, Stefano Capozucca, sul poco rispetto per la maglia lasciano molto spazio alla fantasia per quanto riguarda i nomi, ma non fanno altrettanto sul clima che si respira in casa rossoblù. C’è, infatti, la sensazione che la società cerchi di assolversi da qualsiasi colpa e preferisca cercare tra i giocatori (comunque non esenti da colpe) i motivi di un progetto che imbarca acqua da tutte le parti.

Secondo quando filtra dagli spogliatoi rossoblù, il capro espiatorio sembra essere Nahitan Nandez che non è rientrato nel secondo tempo a causa di un acciacco. Pare che al centrocampista uruguaiano sia stato chiesto di giocare anche i secondi 45 minuti, anche se poi tra gli undici in campo nella ripresa Nandez non c’era e ha lasciato lo stadio con le stampelle. Il gioiello rossoblù ha subìto un colpo durante uno scontro di gioco, perché è doveroso sottolineare che, al di là del suo futuro (quasi certa la vendita all’Inter), non sono mai mancati impegno, corsa e soprattutto coraggio nei contrasti.

Nandez lascia lo stadio in stampelle

Eppure in questo clima da tutti dietro la lavagna, presidente, allenatore e dirigenza, cercano nell’organico le sole colpe, dimenticando che il fallimento sin qui della stagione del Cagliari dovrebbe esser quanto meno suddiviso ognuno per il ruolo che ricopre. Richiamare grandi nomi non sempre risponde all’equazione di avere una resa da grande squadra e spesso le valutazioni sono sbagliate. L’esempio di Simeone, mandato via perché ritenuto non adatto, è lampante: il ‘cholito’ arriva a Verona e miracolosamente diventa una delle punte più prolifiche della Serie A.

Stessa cosa per Nainggolan, un giocatore che ha dimostrato amore per questa maglia, inseguito (in prestito) per diversi anni e poi scaricato quando sarebbe potuto diventare a tutti gli effetti un giocatore rossoblù con questi colori tatuati sulla pelle.

Se l’idea è mettere Nandez sulla graticola per rendere meno indolore una vendita annunciata da tempo all’Inter sarebbe un errore, dal momento che l’impegno del centrocampista non è assolutamente da mettere in dubbio, fosse anche per avere visibilità rispetto ai grandi club.

Capozucca ha parlato ai microfoni di Sky di qualche giocatore non degno di indossare la maglia del Cagliari: bisogna ricordare che questo è un dovere di tutti, non solo di chi scende in campo, ma anche di chi in campo schiera i giocatori e di chi li ingaggia spesso a cifre faraoniche.

M. S.

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