Durante il convegno inaugurale di Sinnova 2015 si è discusso di Strategia Regionale per l’innovazione (S3), che recepisce e delinea l’attuazione sul territorio regionale della Strategia Europa 2020 e dei nuovi strumenti della programmazione europea per le imprese.
L’assessore Regionale alla Programmazione Raffaele Paci ha tracciato l’idea strategica e politica “una tripla elica che rappresenta le imprese, i centri di ricerca pubblici e privati e le istituzioni nel senso più ampio del termine. L’insieme di queste interazioni è l’unico modo attraverso il quale possiamo competere con le altre regioni. Ci sono poche aree che possono avere quello che noi abbiamo e dobbiamo fare in modo che questo si trasformi in forza. Attraverso questa programmazione mettiamo a disposizione importanti strumenti finanziari tra cui un nuovo fondo dedicato alle start up che collaborerà con i fondi privati di equity”.
Sono sei i settori sui quali la Sardegna vuole scommettere per il suo sviluppo: ambiti consolidati come l’ICT e quello della Biomedicina, quelli sui quali si vuole scommettere come quello Aerospaziale o settori sui quali si sta iniziando a puntare, come quello dell’Energia ed Ambiente ma anche dell’Agroindustria e del Turismo e beni culturali.
Gianluca Cadeddu, direttore del centro regionale di programmazione, è sceso più nello specifico dicendo che sono stati messi a disposizione 130 milioni di euro per il settino nell’asse strategico-sviluppo ed ha aggiunto che “la Sardegna non ha mai sofferto il problema dei soldi ma della qualità della spesa”. Riprendendo la metafora delle tre eliche ha sottolineato che “è importante che funzionino assieme, e che ci sia una spinta equilibrata, altrimenti il meccanismo risulta sbilanciato”.
Francesco Grillo, advisor della Commissione europea nonché consigliere del Miur, ha posto l’attenzione sulle cinque condizioni di valutazione che l’Unione Europea adotta per valutare le strategie regionali. “La prima è che vengano fatte delle scelte e che queste vengano motivate (la seconda). Che vengano posti in essere anche dei meccanismi che incentivino gli investimenti (terza). La quarta che ci sia un quadro di risorse pubbliche e private disponibili e che ci sia una regia che possa guidare il tutto”.
Alessandro Ligas
