Lo scontro tra navi in porto a Olbia e la verità distorta di Pili

Tra i limiti che impone il diritto di cronaca per la pubblicazione di una notizia, oltre all’interesse pubblico e alla correttezza espositiva, c’è la verità dei fatti. Elementi questi che anche un giornalista alle prime armi è obbligato a rispettare. Lo dovrebbe sapere anche Mauro Pili che, oltre ad essere giornalista, è ancora una volta candidato alla poltrona di governatore della Sardegna. Il mestiere sicuramente lo conosce talmente bene che sa cosa è meglio o non meglio dire o tacere, quali parole scrivere per infuocare gli animi della sua ristretta cerchia di seguaci. Ma cosa succederebbe se questa sua tecnica di comunicazione la utilizzasse anche nella cosa pubblica, omettendo o modificando la verità a suo uso e consumo?

Un esempio è oggi sotto gli occhi di tutti. Pili nella sua pagina Facebook ha prontamente pubblicato la notizia dello scontro avvenuto in porto a Olbia tra una nave della Grimaldi e il traghetto della Tirrenia. Nonostante i video – uno girato da una persona che si trovava sulla banchina e l’altro opera di un marinaio che si trovava nella plancia della Tirrenia – siano stati pubblicati integralmente da numerosi siti Internet, il giornalista-candidato governatore, è diventato anche regista, scegliendo solo uno spezzone del filmato da mostrare al suo pubblico.

Un frammento modificato in cui non si capisce chiaramente la dinamica dell’incidente, anzi dalle immagini sembra addirittura che sia la nave Tirrenia a urtare la Grimaldi. Peccato che le cose siano andate in maniera completamente diversa come riportato da tutti gli organi di informazione: il traghetto Athara era ormeggiato in attesa di partire per Genova, mentre la nave Grimaldi con l’ausilio del rimorchiatore stava uscendo dal porto e ha urtato l’altro traghetto. Chissà come mai Pili in questa occasione sia entrato in possesso solo di uno spezzone del video dell’incidente, chissà perché non ha spiegato ai suoi seguaci – nemmeno a quelli che lo chiedevano sulla sua pagina Facebook o segnalavano il video completo – come sono andate veramente le cose. Di sicuro non poteva omettere di informare il pubblico dell’incidente, il silenzio sarebbe stato colpevole e assordante. Ha scelto quindi la strada di una verità distorta. Ma nella realtà di tutti i giorni, nella cosa pubblica, la verità non si modifica, i fatti rimangono fatti.

G. P.

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