Zona bianca, c’è l’ordinanza di Solinas: prime aperture e coprifuoco alle 23.30

Da mezzanotte la Sardegna è entrata in zona bianca: il coprifuoco scatterà alle 23:30 e resta l’obbligo di indossare la mascherina 24 ore su 24. Nonostante le misure più estreme stabilite nei Comuni di La Maddalena, San Teodoro e Bono, i parametri della diffusione del virus nell’Isola hanno dato il via libera all’allentamento delle restrizioni per i cittadini con un’ordinanza del ministro Speranza che ha stabilito il passaggio alla zona bianca. Poi la palla è passata alla Regione e il presidente Christian Solinas ha firmato l’ordinanza numero 4 del 28 febbraio con le nuove misure più morbide per il contrasto della pandemia. Non sarà più necessario rientrare a casa entro le 22, come nel resto d’Italia: “Salvo provvedimenti maggiormente restrittivi adottati dalle Autorità sanitarie locali sul territorio di competenza, è fatto divieto di circolare e/o sostare al di fuori della propria residenza e/o domicilio dalle ore 23:30 di ciascun giorno fino alle ore 5:00 del successivo (coprifuoco). Restano ferme le cause esimenti già previste dalla vigente normativa nazionale per le zone cosiddette gialle”.

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Per quanto riguarda un graduale ritorno verso la normalità, le novità principali riguardano gli orari di bar e ristoranti: che potranno andare oltre le 18: “Ristorazione, con apertura degli esercizi fino alle ore 23.00; bar, pub, caffetterie e assimilabili, con apertura degli esercizi fino alle ore 21.00“. Queste sono le principali misure che entrano subito in vigore, ma la riapertura delle attività sarà graduale e arriveranno altri provvedimenti in base all’andamento della pandemia, sempre dopo le decisioni del “tavolo tecnico istituzionale composto dai rappresentanti del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore della Sanità e della Regione Sardegna”, che è stato istituito con l’ordinanza del ministro Speranza. Queste le prossime riaperture previste: “In relazione all’andamento degli indicatori epidemiologici valutati a seguito di tali riaperture, con successive specifiche ordinanze potranno essere riaperte, con le necessarie prescrizioni, le seguenti attività: palestre, scuole di danza (senza contatto); centri commerciali nelle giornate di sabato e domenica; musei e luoghi della cultura”.

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La nuova ordinanza sulla zona bianca conferma i provvedimenti precedenti per quanto riguarda l’obbligo di indossare le mascherine. “Sull’intero territorio regionale e per l’intera giornata (H24), protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico, nonché negli spazi pubblici ove, per le caratteristiche fisiche, sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei 6 anni, nonché i soggetti con forme di disabilità”.

“È fatto divieto di qualsiasi forma di assembramento, con speciale riferimento allo stazionamento presso gli spazi antistanti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, le piazze, le pubbliche vie, i lungomare e i belvedere, nei quali deve comunque mantenersi un distanziamento interpersonale di almeno un metro“. Per i controlli,la Regione chiede un adeguato impegno da parte dello Stato. “In ossequio al principio di leale collaborazione tra le Istituzioni, è richiesto ai competenti uffici territoriali del Governo di voler disporre ogni consentito rafforzamento della presenza e dei controlli delle forze dell’ordine presenti sul territorio regionale per garantire la massima vigilanza sul rispetto delle prescrizioni di cui alla presente ordinanza ed alle ulteriori norme vigenti in materia per il contenimento della diffusione epidemiologica del virus”.

L’ordinanza numero 4 del presidente della Regione è entrata in vigore il primo marzo e lo resterà fino al 15, “salvo proroga esplicita e salvo ulteriori diverse prescrizioni, anche di segno contrario, che dovessero rendersi necessarie in dipendenza dell’andamento della curva di diffusione del virus”.

 

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