Zappadu: “M5s sardo in balia di massoni e neofascisti. E Grillo immobile”

Antonello Zappadu, il fotografo che immortalò Silvio Berlusconi e le sue amiche lungo i viali di Villa Certosa, svela le manovre sotterranee che avrebbero prodotto il caos all’interno del Movimento 5 stelle sardo. La causa? La frammentazione del Movimento, con alcuni “gruppi clandestini”. Ma non solo: Zappadu si spinge oltre e denuncia pure tentativi di infiltrazioni massoniche e neofasciste. L’accusa arriva dalle colonne del Fatto Quotidiano, giornale a cui il fotografo ha rilasciato un’intervista nei giorni scorsi. E oltre alle ombre non manca neanche una stoccata a Beppe Grillo e la sua decisione di non concedere il simbolo del Movimento 5 stelle per le elezioni del 16 febbraio. “Grillo sapeva che c’era gente arrivata per rovinare il Movimento, ma non ha mosso un dito né ha mandato qualcuno ad aiutarci”.

Secondo Zappadu, ora candidato nelle liste della coalizione Sardegna Possibile di Michela Murgia, oltre alle divisioni interne e ai “vaffa” volati tra le due anime del partito entrate in rotta di collisione quando si discuteva di candidature e dei metodi in base ai quali i candidati dovevano essere scelti, all’interno del Movimento isolano si sarebbero verificate altre spaccature. Che non avrebbero agevolato il percorso interno verso l’unità, ritrovata pochi giorni prima della presentazione delle liste. “I senatori Roberto Cotti e Manuela Serra si erano fatti il loro orticello”, queste la parole del fotografo.

Ma, correnti a parte, Zappadu ha fatto emergere altri particolari, senz’altro più inquietanti. I grillini sardi sarebbero stati infatti presi di mira da “massoni e neofascisti”. Sempre secondo il fotografo, “Grillo sapeva tutto, ma non ha fatto niente per contrastare chi voleva rovinare il Movimento”. In pratica, una sorta di suicidio politico assistito. E non finisce qui: “C’è gente che si è venduta per rovinare il movimento”, nella convinzione – così lascia intendere l’intervistato- che quei voti adesso siano a disposizione degli altri partiti. Per Zappadu ci sono anche le prove del sabotaggio del M5s sardo: “non sono mancate minacce e microspie. Un mio conoscente ha direttamente dato fuoco alla macchina perché non riusciva a trovarle”.

Insomma, un clima decisamente pesante, che Zappadu sostiene di aver verificato in prima persona al rientro dal Sud America: “Era tutto segreto, anche noi avevamo il terrore delle infiltrazioni, arrivavano decine e decine di iscrizioni al blog dagli stessi indirizzi Ip, tutti dal Nord Sardegna”. Questo il racconto del fotografo, per il quale “le oltre 270mila preferenze raccolte in Sardegna dal M5s in Sardegna alle scorse politiche non andranno di sicuro ai partiti tradizionali, ma a tutti gli indipendentisti e alla Murgia”, con cui Zappadu è appunto candidato.

 

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