Udc, Forza Italia e Riformatori uniti: ecco l’ipotesi ‘frena-Solinas’ in Aula

Che Christian Solinas faccia il bello e il cattivo tempo con gli alleati, è storia nota in Regione. Ma nel centrodestra tollerano sempre meno il comportamento del governatore. Tanto che da prima di Ferragosto nella maggioranza lavorano a una sorta di alleanza ‘frena-Solinas’. Tecnicamente è un intergruppo, ovvero l’insieme di più partiti. La trattativa è aperta tra Udc, Forza Italia e Riformatori.

Dunque il capo della Giunta sarda, alla guida di una maggioranza che convergere sul potere e con sempre più risibili progetti, rischia di avere un grosso0 nemico in casa. L’intergruppo che può prendere forma conta sulla carta tredici consiglieri regionali, contro gli undici del Psd’Az, primo partito della coalizione.

Attualmente l’Udc ha sei scranni, seconda forza politica dell’Aula. Oltre il grande capo Giorgio Oppi, ecco Gian Filippo Sechi, l’assessore-consigliere Andrea Biancareddu, Pietro Moro, Franco Stara e Antonello Peru, la quota ‘Cambiamo!’ dello scudo crociato. Quattro sono invece gli onorevoli berlusconiani con Alessandra Zedda, che è la titolare del Lavoro in Giunta, Angelo Cocciu, Emanuele Cera e Giuseppe Talanas. Tre infine le caselle dei Riformatori rappresentati in aula da Aldo Salaris, Michele Cossa e Sara Canu, diventata la capogruppo.

La mossa, se dovesse trovare reale concretezza, cambia politicamente gli assetti nella coalizione di governo. Per una ragione numericamente ovvia: tredici voti sono un enorme potere contrattuale, quello stesso che oggi Solinas esercita attraverso gli undici onorevoli del ‘suo’ Psd’Az. Un numero salito nel corso della legislatura, visto che dal 2019 a oggi i Quattro Mori hanno fatto campagna acquisti portando dalla loro parte l’ex grillina Elena Fancello e l’ex Riformatore Alfonso Marras.

Resta il fatto che il peso politico delle singole forze cambia all’occorrenza. In una sorte di eterno vento della convenienza. Perché strada facendo la Lega ha perso pezzi e da otto consiglieri che erano, sono diventati sette, visto che la Canu ha indossato la casacca dei liberal democratici. Ma rispetto agli attuali sette, il partito di Matteo Salvini è sovrarappresentanto nelle istituzioni, dal momento che ha tre assessori (Mario Nieddu alla Sanità, Valeria Satta al Personale e Giorgio Todde ai Trasporti) più la presidente dell’Aula con Michele Pais.

Se è vero che passato Ferragosto nell’agenda politica torna il rimpasto della Giunta, l’intergruppo può ottenere qualcosa in più rispetto ai tre assessori attuali: oltre Biancareddu e Zedda, ha una delega nell’Esecutivo pure Salaris, titolare dei Lavori pubblici. Di certo poca cosa rispetto alla Lega. In ogni caso sul rimpasto Solinas fece a fine dello scorso maggio la solita promessa da marinaio: promise il rimpasto nel giro di un mese invece sta arrivando la fine di agosto e la Giunta non è stata ancora rinnovata. Anche su questo fronte l’intergruppo può esercitare un pressing che ora Solinas non sente. Non avverte. Diversamente si darebbe una mossa, se sentisse sul collo il fiato degli alleati.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

 

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