Tassa sui veicoli inquinanti, la Consulta: “Roma restituisca i soldi alla Sardegna”

La Corte Costituzionale dà ragione, ancora una volta, alla Giunta di Francesco Pigliaru dopo la sentenza di gennaio con la quale i giudici della Consulta hanno riconosciuto come eccessiva la quota di accantonamenti chiesta dallo Stato alla Regione. Nel dispositivo pubblicato oggi sono le riserve erariali l’oggetto della contesta giudiziaria, ovvero le imposte che lo Stato incassa dai contribuenti ma non gira alla Regione, come l’Iva o l’Irpef. Per la Corte, però, Roma ha sbagliato a mantenere per sé i soldi recuperati dalla sovrattassa sui veicoli particolarmente inquinanti. Perché così decise nel 2016 e nel 2017 l’allora ministro all’Economia, Pier Carlo Padoan, il quale impose per decreto di non dare alla Sardegna quel gettito, pari a tre milioni l’anno, quindi a sei nel biennio in questione. “Somma che sale a 21 milioni se si considerano anche gli anni successivi”, spiegano dalla Regione.

Il ricorso sulle riserve erariali li ha voluto l’assessore al Bilancio e alla Programmazione, Raffaele Paci, che commenta. “La nuova sentenza della Consulta, ancora una volta, accoglie su tutta la linea la posizione della Sardegna e conferma la corretta impostazione del nostro lavoro, della scrittura delle norme di attuazione e ci rafforza anche su tutti gli altri fronti aperti con il Governo”.

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Nel dare ragione alla Giunta, i giudici della Consulta hanno fatto riferimento alle norme di attuazione in materia finanziaria, secondo le quale lo Stato può imporre riserve erariali all’Isola solo in situazioni eccezionali. Paci sottolinea ancora: “In questo caso non parliamo di cifre enormi, anche se i soldi sono sempre importanti. Avevamo deciso di impugnare i decreti (di Padoan) soprattutto per stabilire un principio: le riserve erariali lo Stato non ce le può imporre, c’è una legge che lo dice e le leggi vanno rispettate. E questa volta non serve neanche un accordo politico per rendere immediatamente esecutiva la sentenza”.

L’assessore chiarisce ancora: “Sono particolarmente soddisfatto di quest’altra certificazione di assoluta serietà e validità del nostro lavoro, a dimostrazione che ci siamo battuti per difendere sempre i diritti dei sardi sempre, con i Governi di qualunque colore politico, senza fare sconti a nessuno e avendo ben chiaro l’obiettivo. Adesso è il Governo che, senza perdere più tempo, deve restituire i soldi alla Sardegna”, conclude Paci.

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