Nessun rinvio a dopo Pasqua. Giocando d’anticipo rispetto alle previsioni, Christian Solinas ha chiamato a raccolta gli alleati per venerdì 19 aprile. All’ordine del giorno un unico punto: la riapertura del confronto sulla nuova Giunta da completare. E all’appello mancano ancora sette assessori, pari alle deleghe che il presidente della Regione ha tenuto per sé dopo la prima seduta dello scorso 4 marzo, quando in Consiglio regionale ha esordito una ‘Giunta mini‘ da cinque. E con Solinas sesto assessore. Plenipotenziario, a differenza degli altri.
È arrivata via WhatsApp la convocazione agli alleati, intorno alle 20,45 di stasera. Messaggio secco per annunciare il vertice all’ora di pranzo, a Villa Devoto. Alle 13 in punto, ha deciso il governatore. Senza anticipare, come suo solito, la strategia decisa per ricompattare la coalizione che non solo non sta dando prova di unità, ma nemmeno di un interesse diverso rispetto alla spartizione delle poltrone.
LEGGI ANCHE: Salvini e l’errata profezia dei 15 minuti: la Sardegna resta con una ‘Giunta mini’
Sino a venerdì non è dato sapere se Solinas abbia intenzione di chiudere i giochi nella stessa giornata oppure rinviare al giorno successivo. O ancora – e sarebbe la terza possibilità – l’incontro di venerdì vuole essere un segnale preciso all’opinione pubblica per dimostrare che il centrodestra si sta mettendo in moto. Finora non si è visto nessuno in azione, a parte Solinas che è andato a coprire soprattutto la partita della continuità territoriale. E da oggi il presidente ha qualche giorno di tregua: Alitalia e Air Italy hanno infatti chiesto altro tempo e sui voli da Olbia decideranno il 5 maggio.
Solinas e gli alleati hanno toccato il punto più alto dello scontro due giorni fa: il governatore è volato a Roma per il caos aerei e nei banchi riservati agli assessori si sono seduti solo i cinque della ‘Giunta mini’. Nessun contatto – è filtrato dai partiti del centrodestra – si è registrato tra Solinas e gli alleati. Silenzio assoluto.
Venerdì a Villa Devoto la coalizione riparte dallo stesso identico punto: la Lega deve ancora scegliere due assessori; i Riformatori almeno uno o forse due, visto l’accordo politico con Fortza Paris; una casella a testa devono occuparla il Psd’Az (l’altra è già stata presa con Gianni Chessa), Sardegna 20venti e l’Udc.
LEGGI ANCHE: Nuova Giunta, cambia l’impostazione: spuntano altre soluzioni, ecco il quadro
Questi i papabili: in quota Carroccio si fanno sempre i nomi di Daria Inzaina all’Agricoltura e Giorgio Todde per gli Affari generali (o qualche altra delega). Diversa la situazione in casa Quattro Mori, il partito del presidente: gli alleati chiedono che il Psd’Az rispetti la regola applicata per gli altri partiti e indichi una donna, non due uomini. In bilico c’è il gallurese Quirico Sanna a vantaggio della sassarese Carla Puligheddu.
Coi Riformatori il coordinatore Pietrino Fois resta in pole per i Lavori pubblici, ma nulla si sa della eventuale seconda assessora (c’è l’obbligo di un’indicazione femminile in condominio con Fortza Paris, appunto): la delega potrebbe essere quella dei Trasporti o gli Affari generali. Per Sardegna 20venti l’ipotesi più probabile è Stefano Tunis all’Industria. Andrea Biancareddu è invece il nome che ha fatto Giorgio Oppi, neo questore dell’Aula, per l’Udc.
Nel primo pomeriggio di venerdì sarà tutto più chiaro: sia sul fronte di chi incasserà l’intero bottino sia rispetto agli scontenti. Condizione inevitabile quando vanno messi insieme gli interessi di undici partiti. Di cui almeno otto saranno rappresentati in Giunta. Ma poi ci sono i posti di sottogoverno, strettamente legati alla partita dell’Esecutivo. E tutti vogliono prendere. Ma non a questo giro. È sempre stato così in politica.
Al. Car.
(@alessacart on Twitter)