Silvio Lai propone una mediazione all’assemblea del Pd: “Primarie a settembre, congresso entro l’anno”

Subito il confronto programmatico, prima all’interno del Partito democratico con la chiusura della conferenza programmatica a giugno e poi con “una grande assemblea popolare promossa dalla coalizione del centrosinistra”. Le primarie di coalizione a fine settembre per scegliere il leader per le Regionali. Poi, entro la fine dell’anno, il congresso regionale.

E’ questa la rod map tracciata poco fa dal segretario regionale Silvio Lai nell’assemblea regionale del Pd in corso a Oristano. Un tentativo di conciliare le diverse posizioni emerse nel partito tenendo fermo l’ordine già proposto dalla segreteria: il congresso dopo le primarie. Solo che, nella nuova proposta di Silvio Lai, il congresso dovrà tenersi “entro la fine dell’anno”.

“Ora la coalizione – ha detto Lai – potrà concentrarsi sul programma e approvare il percorso e le regole per la scelta del candidato leader del centrosinistra e il Pd potrà lavorare più serenamente sul suo percorso congressuale con tempi compatibile con gli impegni nazionali e regionali.” “La vicenda delle elezioni politiche – ha aggiunto – va superata, nella schiettezza a cui siamo abituati, ma dobbiamo togliere il lutto dal braccio, rimboccarci le maniche e guardare avanti, ai compiti che abbiamo e al lavoro che possiamo, lo stiamo anche dimostrando nelle aule parlamentari, e dobbiamo portare avanti”.

Un appello all’unità del partito, accompagnato da una valutazione positiva sul risultato delle recenti elezioni amministrative, ma col rinvio di un giudizio definitivo all’esito dei ballottaggi a Iglesias e ad Assemini.

Molto duro il giudizio sul governo regionale di centrodestra: “Siamo di fronte a dilettanti allo sbaraglio, privi di qualunque idea e di un’iniziativa che sia di aiuto per l’Isola. In questi giorni non c’è stata alcuna interlocuzione seria con il governo, solo lettere formali propagandistiche, fumo negli occhi mentre negli uffici di viale Trento si scrive la programmazione europea dei fondi 2014-2020 senza rispettare le procedure di coinvolgimento degli attori sociali, istituzionali e politici. É inaccettabile che non sappiano niente le forze sociali, il mondo economico, le istituzioni culturali, ancora di più gli enti locali e le forze politiche di opposizione, e forse quelle di maggioranza”

Quanto alla nuova legge elettorale regionale, Lai ha sottolineato che al momento si sta parlando di una “semplice manutenzione” che ha lo scopo di conciliare la normativa attuale con la riduzione del numero dei consiglieri da 80 a 60. “Il centrosinistra – ha detto – ha idee più avanzate, ma è minoranza nel consiglio regionale e può solo lavorare perché la maggioranza non faccia pasticci. Mantenimento del bipolarismo, rappresentanza delle circoscrizioni elettorali attuali, dei territori, delle forze politiche e di genere sono le coordinate entro le quali la manutenzione della legge elettorale si deve realizzare”.

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