Il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau è stato rinviato a giudizio il 29 gennaio scorso per un’ipotesi di abuso d’ufficio, reato che sarebbe stato consumato adottando una procedura scorretta nell’assunzione di due dirigenti pubblici. Nel medesimo procedimento compaiono anche la presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici (anche lei del Pd) e altri 21 imputati. Per tutti, il reato contestato dal Pubblico ministero Giovanni Porcheddu. Secondo l’accusa, i due dirigenti sarebbero stati assunti seguendo una procedura illegittima, ovvero attingendo da una vecchia graduatoria senza verificare se ci fossero o meno richieste avanzate da altri professionisti in mobilità. La prossima udienza è fissata per il 18 settembre.
L’11 giugno scorso, sempre Porcheddu ha chiesto il rinvio a giudizio di Ganau e di altre 35 persone tra consiglieri, assessori, progettisti e costruttori nell’ambito dell’inchiesta sulla costruzione del centro commerciale Tanit e sull’approvazione del Puc, il Piano urbanistico comunale.
I reati ipotizzati a carico degli imputati sono quelli di abuso d’ufficio, tentato e consumato, falso ideologico e materiale, tentata concussione e tentata estorsione. Per quanto riguarda il primo cittadino, il pm sostiene che durante la votazione del Puc, Ganau si sarebbe dovuto astenere dall’esprimere il proprio voto. Quel Piano urbanistico, infatti, prevedeva l’edificabilità di alcuni terreni di proprietà dei suoi parenti.
Potrebbe accadere che il processo per abuso d’ufficio si concluda prima delle elezioni. E in in questo modo verrebbero a cadere gli argomenti polemici a disposizione degli avversari. Ma, come per tutti i processi, l’esito non è prevedibile. Di certo i fatti contestati a Ganau sia nell’inchiesta che ha già determinato il rinvio a giudizio, sia in quella sul Puc, riguardano due grandi tematiche del dibattito pubblico (la correttezza delle assunzioni nella pubblica amministrazione e l’imparzialità degli strumenti urbanistici) che saranno al centro anche della campagna elettorale delle prossime Regionali.
