Salta tour sardo del ministro Centinaio: “No tasse sbarco e soggiorno, autogol”

Sono saltati, per un improvviso impegno familiare, gli impegni di oggi e domani del ministro delle Politiche agricole e Turismo, Gianmarco Centinaio in Sardegna, dove avrebbe dovuto incontrare pastori, pescatori, agricoltori e rappresentanti delle strutture turistiche fra Cabras (Oristano), Alghero e Olbia. Il ministro è arrivato ieri sera a Cagliari per il primo appuntamento del tour e ha fatto in tempo a incontrare i simpatizzanti al T Hotel, ma la visita negli altri territori è solo rimandata, fa sapere il coordinatore della Lega, Eugenio Zoffili.

“La Costituzione delega alle Regioni la materia del turismo e noi siamo disponibili a una piena collaborazione, ma vorrei vedere da parte delle Regioni più attività”, ha sottolineato il ministro al Notiziario Chartabianca. Sulle difficoltà nella costituzione della Dmo (la nuova società per la gestione coordinata delle strategie su turismo) in Sardegna il ministro ha sottolineato la disponibilità a ragionare con la Regione e gli enti sardi. “Ma chiedo alle istituzioni sarde di muoversi perché se perdiamo il treno magari non torna più, è vero che la Sardegna ha un bellissimo mare ed è una terra molto attrattiva ma è altrettanto vero che i competitor a livello internazionale cominciano ad esserci”. A cominciare dalla Cina: “La Cina vuole arrivare in Italia e investire sulla comunicazione e sul turismo per portare i turisti europei e italiani in Cina – dice dopo il suo viaggio a Pechino – questo vuol dire che potrebbero arrivare meno turisti in Sardegna perché decidono di andare da un’altra parte del mondo”.

Il ministro è poi intervenuto sulla proposta dei consiglieri regionali di Forza Italia, Alessandra Zedda e Antonello Peru di istituire in Sardegna la tassa di sbarco al posto di quella di soggiorno: “Sarebbe un autogol, ascolto molto i territori ma sono contrario alla tassa di soggiorno, l’ho sempre ritenuta una tassa che porta via soldi al turista senza dare indietro i servizi. Se fosse una tassa di scopo, che permette alle amministrazioni comunali di incassare una cifra da riutilizzare esclusivamente per i servizi turistici bene, ma così come è strutturata oggi è sbagliata: sono contrario – conclude Centinaio – magari si può essere in linea con altri paesi dove questa tassa porta a una card, anche virtuale, che i turisti possano usare come servizi, per esempio per i parcheggi, per agevolazioni per l’ingresso nei musei o in servizi per gli autobus e tanto altro”.

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