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Rimpasto, la fase due di Zedda: confronto e collaborazione con gli alleati

Più collegialità e confronto, rinnovata collaborazione con gli alleati, a partire dal Pd. Sono questi i concetti chiave su cui il sindaco di Cagliari Massimo Zedda cerca di far partire la “fase due” del suo mandato alla guida della città. Il tentativo del primo cittadino di cambiare passo non si esaurisce, insomma, con la presentazione avvenuta stamane dei tre nuovi assessori Cadeddu, Loi e Minerba. Al giro di boa della consiliatura, Zedda cerca di voltare pagina su alcuni dei problemi che in questi mesi hanno indebolito la sua azione e perfino la sua immagine. Su tutti il decisionismo e il mancato ascolto più volte rimproverato al sindaco dagli alleati, ma evocato anche dall’ex assessore Susanna Orrù nella sua lettera di dimissioni.

I RAPPORTI CON IL PD – Certo, quella di Cagliari resta una giunta in cui il Pd non esprime neppure un assessore, ma le scelte di Zedda sono cadute su personalità non sgradite al Partito democratico. Il discorso vale in particolare per Anna Paola Loi, candidata alle Parlamentarie democratiche dello scorso anno, oltre che assessore nella giunta di Gigi Ruggeri a Quartu fino al 2010. Questo nuovo percorso di concordia avrà bisogno di verifiche intermedie, e alcune differenze restano. Così, se da un lato il partito ha probabilmente accolto senza troppi drammi la mancata nomina di assessori democratici, dall’altro non vede di buon occhio che il sindaco tenga per sé la delicata delega del Bilancio. «La mantengo io perché ho scoperto di essere bravino» – ha spiegato Zedda, ma il Pd avrebbe probabilmente preferito che il sindaco l’affidasse a uno dei nuovi assessori.

MAGGIORE CONFRONTO TRA ALLEATI – Il tentativo di aprire una fase nuova nei rapporti con il partito democratico – dopo le frizioni del passato – è stato evidente oggi, sia nelle parole che negli atteggiamenti, del sindaco. Non a caso stamane, a salutare il “primo giorno di scuola” dei neoassessori c’erano diversi consiglieri del Pd, a partire dal capogruppo Davide Carta. Così come non è stato certamente un caso che il primo dei tanti ringraziamenti fatti stamane dal primo cittadino sia stato proprio per gli alleati. «Ringrazio il Pd per il lavoro svolto in queste settimane e per l’aiuto dato per accelerare e poter approvare in giunta, commissione e consiglio, provvedimenti di fondamentale importanza», ha sottolineato Zedda. «Quello di oggi è il punto di arrivo di un dialogo avvenuto in queste settimane con tutti i partiti, in particolar modo con il partito democratico, che ha posto sistematicamente questioni relative al rilancio, all’accelerazione sulle priorità della città e al bisogno di serrare i ranghi e avere un maggior rapporto con me». Sullo sfondo c’è anche qualche problema che Zedda potrebbe avere con il suo partito, Sel, dopo le critiche sui social rimediate dopo le dimissioni di Susanna Orrù la settimana scorsa. Ma su questo il sindaco è stato netto: «Mi sento pienamente sostenuto dal mio partito –  ha detto – perché quella di Orrù è stata una iniziativa personale, come conferma la dirigenza di Sel».

LE PROSSIME SFIDE PER ZEDDA– Il primo banco di prova per la rinnovata armonia è rappresentato ora dall’approvazione del Bilancio 2014 del Comune, su cui Zedda ha fornito un cronoprogramma serrato: entro dicembre il sì in Giunta, entro febbraio del prossimo anno il via libera dal Consiglio. Ma i test di tenuta per la maggioranza non mancheranno neanche sulle questioni più spinose ereditate dai mesi scorsi (Lirico, stadio, Su Stangioni), come su alcuni obiettivi indicati da Zedda per il lavoro dei prossimi mesi: Wi-fi libero in tutta la città, una maggiore comunicazione delle iniziative del Comune – già inaugurata e testimoniata dall’insolita, per Zedda, presenza in pubblico di questa ultima settimana, condita con cinque conferenze stampa e due incontri con i cittadini – le battaglie col governo per modificare la nuova temutissima Iuc, l’imposta unica comunale che dal prossimo anno sommerà insieme Imu, la Tari sui rifiuti e la Tasi sui servizi.

LO SCENARIO REGIONALE – Ma la scelta di rinsaldare i rapporti con il Pd, non può non avere anche motivazioni che vanno oltre il municipio di via Roma. A poco più di due mesi dalle elezioni regionali non è difficile immaginare che né i democratici, né Sel, anche se ancora non sanno se saranno alleati, non abbiano comunque alcun interesse a presentare l’esperienza cagliaritana come la storia di una collaborazione mai partita, un amore mai sfociato.

Cristiano Bandini

Leggi anche: IL PDL BOCCIA IL RIMPASTO E CHIEDE LE DIMISSIONI

 

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