“Siamo una delle poche regioni che non ha impugnato la legge sulle autonomie scolastiche”. E’ la denuncia della candidata del campo largo Alessandra Todde, che questa mattina – poco prima della sua presentazione ufficiale alla stampa – si è presentata al presidio organizzato dalle sigle sindacali davanti al palazzo del consiglio regionale a Cagliari in occasione della convocazione dell’Assemblea regionale della scuola. Un sit-in per protestare contro il Piano di dimensionamento scolastico e il taglio delle autonomie che colpisce tutta la Sardegna.
“La politica disastrosa portata avanti da questa giunta sta producendo ulteriori danni – ha osservato Todde – subendo passivamente il nuovo piano di Dimensionamento scolastico del governo Meloni, che obbligherà la Sardegna a ridimensionare le sue autonomie scolastiche, da 270 a 228 e causerà l’accorpamento e la chiusura delle scuole con meno di 900 studenti”. “Dalla Sardegna, a statuto autonomo, nessuna reazione. La nostra rivoluzione parte dalla conoscenza e dalla cultura”, ha dichiarato Todde durante il confronto con le organizzazioni sindacali che manifestano in via Roma.
La Todde ha annunciato durante la sua prima conferenza stampa dopo l’investitura da parte della coalizione del campo largo formata da Pd, M5s, Avs e altre forze autonomiste: “Farò un passo indietro e mi dimetterò da vicepresidente del M5s, ritengo importante che il ruolo di candidato alla carica di presidente della Regione Sardegna sia importante e vada onorato con etica e impegno”.
Todde respinge la tesi “dell’accordo romano in senso denigratorio, sono sciocchezze ed effervescenze”, dice. “L’autodeterminazione e l’indipendentismo dentro questa coalizione ci sono. Io sono sarda e lo rivendico, non esistono patenti di sardità, bisogna dimostrare con i fatti ciò che si fa per la propria terra”.
Alessandra Todde non lascerà, invece, il posto da deputata alla Camera: “Non è il caso di strumentalizzare – risponde ai giornalisti – non si può chiedere a chi ha un incarico politico di fare un passo indietro prima di essere eletto. Giocherò questa partita in Sardegna, non mi faccio cacciare da casa mia”. Sulla candidatura al femminile spiega: “Io non sono la prima candidata donna, c’è stata Michela Murgia e io voglio ricordarla oggi qui”.
Durante la prima conferenza stampa ha risposto alle domande, prima di tutto sulla coalizione: “Questo è il momento di dirci chiaramente che la nostra è la casa del popolo progressista – ha chiarito – è una casa che vuole parlare di giusta autonomia e giusta autodeterminazione, ma il nostro avversario – ha puntualizzato – è il centrodestra e credo che la strada maestra sia l’inclusione, aprire porte e combattere fino all’ultimo secondo perché non possiamo fare questo regalo ai nostri avversari, dobbiamo essere uniti, coesi e forti”.
Per quanto riguarda l’atteso annuncio di Renato Soru all’assemblea pubblica di domani a Cagliari, in cui dovrebbe ufficializzare la sua candidatura parallela, Todde è ottimista: “Lo chiamerò, gli darò la disponibilità che non è mai mancata, perché in questi giorni e in queste settimane ci siamo sentiti ed è importante mantenere il dialogo aperto”. “Riconosco il valore, il percorso e le idee che vengono portate avanti – ha ribadito – ma dobbiamo stare dalla stessa parte, sono convinta che nel dialogo, nella discussione questo nodo potrà essere sciolto”.