Regionali, Salvini cerca di blindare Solinas: “Il centrodestra ricandidi gli uscenti”

Salvini smentisce categoricamente l’accordo con Meloni e Tajani sulle Regionali e in particolare la possibilità che non vengano ricandidati gli uscenti. “Totalmente prive di fondamento” quindi – secondo quello che afferma il leader del Carroccio – le indiscrezioni che davano per quasi chiuso l’accordo tra lui e Giorgia Meloni sulla candidatura di Paolo Truzzu alle Regionali e contestuale stop al Solinas-bis. Se il centrosinistra ha le sue grane – con due candidati in campo, Renato Soru e Alessandra Todde – anche il centrodestra non riesce a uscire dall’impasse: siamo sempre lì, al Solinas sì – Solinas no, un dilemma che sarà sciolto solo con un accordo nazionale che comprenda le varie regioni al voto, mentre i tavoli in Sardegna portano avanti una discussione sul programma (il prossimo appuntamento è martedì) in attesa di ricevere segnali da Roma. Con un braccio di ferro sordo che vede il ministro dei Trasporti difendere Solinas a oltranza – e con lui l’architrave della coalizione che ha vinto le scorse Regionali – e Meloni puntare sicura sul sindaco di Cagliari.

Il vicepremier fa resistenza rispetto all’ipotesi di cedere alla premier lo scettro in Sardegna. Solinas era stato eletto grazie a un patto di ferro tra sardisti e leghisti, ma parliamo – politicamente – di un’era fa: Salvini aveva una forza politica – e consensi – che ora non ha più, Solinas ha indici di gradimento molto bassi (è ultimo nella classifica dei governatori italiani) e FdI è stabilmente primo partito nei sondaggi. E c’è da considerare che anche gli altri alleati sarebbero ben felici di cambiare candidato. “In vista delle prossime elezioni Regionali, la Lega sostiene che il centrodestra unito debba sostenere gli attuali governatori. In particolare, la Lega ha già chiari anche i nomi per gli aspiranti consiglieri regionali. Le liste sono chiuse al 90 per cento e sono competitive”, scrive Salvini in una nota. La sua posizione segue quella di ieri diffusa dal vicesegretario Andrea Crippa, che ha ripetuto il mantra del “squadra che vince non cambia”.

L’ipotesi è che lo stallo durerà fino a Natale, o poco prima. Nella maggioranza si dicono certi che prevarrà l’ipotesi Truzzu, ma a quel punto bisogna capire cosa faranno il Psd’Az e lo stesso Salvini, che si è spinto a tal punto oltre nel sostegno alla ricandidatura di Solinas da poter avere difficoltà a fare un passo indietro. Anche perché si va verso le Europee: il leader del Carroccio sta cercando di riconquistare consensi che la presidente del Consiglio gli ha portato via. E quindi tiene la posizione. (A.T.)

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