Regionali, la partita nel centrodestra. Salvini in arrivo a Cagliari, Psd’Az in trincea

Un esponente del Psd’Az lo dice a microfoni spenti: “Difficile immaginare che Solinas possa fare campagna elettorale per Truzzu”. Quando manca meno di un mese alla presentazione delle liste non arriva una schiarita all’interno del centrodestra, diviso ancora tra la difficile riconferma del governatore – chiesta dal Psd’Az e dalla Lega – e la carta del sindaco di Cagliari proposta da FdI, con alcuni alleati in silenzio tattico (Riformatori, Forza Italia) e altri che provano a sparigliare (il Grande centro). Il 27 intanto arriva a Cagliari il leader della Lega, Matteo Salvini, e non è ancora chiaro il motivo: se si tratti di una forzatura rispetto agli alleati per sostenere la corsa di Solinas, o se sbarchi nell’Isola per provare a chiudere le liste in vista delle Regionali. Ripeterà ancora che “squadra che vince non si cambia”, come ha detto come un mantra negli ultimi mesi per provare a blindare il governatore? Al momento non è dato saperlo ma la sua presenza in Sardegna potrebbe chiarire le intenzioni del leader del Carroccio. In un senso o nell’altro. 

Con buona pace di chi chiede che il candidato governatore venga scelto in Sardegna, la partita del centrodestra per le Regionali sarà decisa a Roma in base a dinamiche ed equilibri nazionali. Secondo un retroscena pubblicato da Il Quotidiano del Sud, l’impugnazione di 19 articoli del collegato alla Finanziaria da parte del Governo Meloni sarebbe da leggere come una vera e propria sfiducia nei confronti della Giunta Solinas in attesa di chiudere la partita sul nome di Truzzu. La questione sarda si lega a una situazione analoga in Basilicata: FdI vorrebbe esprimere un suo nome al posto del forzista Vito Bardi – difeso ovviamente da Tajani, che per questo ha insistito sulla ricandidatura di tutti gli uscenti – e per consentirgli di salvare la faccia avrebbe pronta per lui una poltrona di sottogoverno al ministero della Difesa: un po’ come avvenuto per Musumeci, ricompensato con il ministero del Mare per il passo indietro in Sicilia in favore di Schifani. Stessa ipotesi anche per Solinas?

Se in ambienti di FdI danno per chiusa la partita su Truzzu, non è del tutto inverosimile che i sardisti possano sfilarsi. Lo smacco di una non ricandidatura sarebbe comunque forte e il Psd’Az ricorda che l’accordo del 2019 – pur a condizioni politiche profondamente mutate – parlava di coalizione di centrodestra a guida sardista (e leghista). Si fa presente che l’azione della Giunta Solinas è stata condivisa fino a oggi da tutti gli alleati e secondo loro non ci sarebbe alcun motivo per cambiare guida. Fonti del partito citano un sondaggio favorevole, con una possibilità di percentuali di voto disgiunto in favore di Soru ma con Solinas messo meno peggio di quanto ci si potesse aspettare. Sono informazioni ‘off the records’ da prendere con le pinze, naturalmente: in questi giorni girano voci interessate su diversi sondaggi che cambiano – e non poco – a seconda delle fonti. Ma il discorso sardista vale la pena segnalarlo anche solo per capire quanto il Psd’Az sia poco incline a sentir parlare di passo indietro di Solinas. 

Il Grande centro di Peru e Tunis, da parte sua, non è disponibile a sostenere una nuova corsa del governatore – come del resto, meno esplicitamente, anche Riformatori e Forza Italia – e per muovere le acque ha parlato di un nome da sottoporre agli alleati in un tavolo da convocare entro il 27 dicembre. L’identikit dei loro desideri sembrerebbe corrispondere a quello del direttore della Coldiretti regionale, Luca Saba: che però non potrebbe candidarsi a meno che non lasci l’organizzazione agricola – nello statuto si parla di incompatibilità tra incarichi all’interno dell’associazione e candidature politiche -, alla quale ha dedicato la sua vita lavorativa. Quindi – salvo colpi di scena – non sarebbe della partita. Insomma: al momento c’è molta tattica in attesa di una decisione finale che diverse fonti danno per già presa nella direzione di Truzzu. Ma rimane l’incognita sardista e cosa decideranno di fare le liste centriste, che hanno chiesto un tavolo entro e non oltre mercoledì.

A.T.

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