Quattro ex Sel con Bersani. In aula nasce “Sinistra per democrazia e progresso”

Il Dp di Bersani e D’Alema piace agli ex Sel sardi: dopo Michele Piras, nel movimento entrano anche Daniele Cocco, Eugenio Lai e Luca Pizzuto e Giuseppe Dessena,

Il Dp (Democratici e progressisti) di Bersani e D’Alema piace agli ex Sel sardi: dopo il deputato Michele Piras, anche i consiglieri regionali Daniele Cocco, Eugenio Lai e Luca Pizzuto più il neoassessore alla Pubblica istruzione, Giuseppe Dessena, entrano nel nuovo partito nato dalla scissione Pd. L’ufficialità in una nota firmata dai quattro esponenti ex Sel che, di fatto, si ritrovano dopo gli strappi della scorsa estate (leggi qui).

“Aderiamo al Dp – si legge – con intento di costruire e spostare a sinistra questa realtà che sta nascendo: riteniamo che sia necessario mettere al centro del dibattito il tema dei diritti e quello del lavoro, in una società che ormai svende i primi e vede il secondo non come strumento di emancipazione e di costruzione di autonomia e libertà, ma come mero mezzo di sopravvivenza e di schiavitù”.

Il Dp, da oggi, è rappresentato anche in Consiglio regionale: Cocco, Lai e Pizzuto hanno i numeri per formare il gruppo che è stato chiamato “Sinistra per la democrazia e il progresso”. A “titolo personale” aderisce pure Paolo Zedda, il consigliere eletto coi RossoMori nel 2014, ma che non ha mai nascosto lo scetticismo intorno alla decisione del proprio partito di uscire dalla maggioranza.

A questo punto la diaspora degli ex Sel è completa: la penultima mossa l’ha firmata ieri Francesco Agus, anche lui esponente della massima assemblea sarda, entrato nel gruppo misto. Agus ha aderito da tempo al Campo progressista di Giuliano Pisapia, come ha fatto il suo leader sardo di riferimento, il senatore Luciano Uras, concordando la scelta insieme al primo cittadino di Cagliari, Massimo Zedda, che nel 2011 fu, insieme a Pisapia e al collega di Genova Marco Doria, uno dei tre sindaci arancioni d’Italia. Ovvero gli allora Sel che alle primarie del centrosinistra sconfissero i candidati del Pd.

“Nella politica italiana e sarda – hanno scritto ancora Dessena, Cocco, Lai e Pizzuto – è in corso un terremoto che ha disgregato partiti, comunità politiche e realtà sociali e dove lo stesso centrosinistra, nella forma in cui lo conoscevamo, risulta essere distrutto. Tutto questo mentre nel nostro Paese e nel mondo avanzano populismi e fascismi in modo pericoloso e preoccupante. Non possiamo rimanere indifferenti: abbiamo il dovere di riconnetterci al nostro popolo e ricostruire una sinistra moderna capace di futuro”.

Negli equilibri della massima assemblea sarda, “Sinistra per la democrazia e il progresso” è il terzo gruppo dell’Aula, dopo il Pd, che ha diciotto consiglieri, e il Partito dei Sardi, a quota cinque. I dem hanno però sei assessori, visti i nuovi ingressi di Barbara Argiolas al Turismo e di Pier Luigi Caria all’Agricoltura. Una casella in Giunta a testa per i neo Dp, che hanno indicato appunto Giuseppe Dessena alla Pubblica istruzione, mentre Paolo Maninchedda, leader e fondatore del partito indipendentista, ha mantenuto i Lavori pubblici. (al. car.)

 

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