Psd’Az e Lega litigano per gli assessori. Il clima è teso su sanità e agricoltura

Clima di gelo nella maggioranza di centrodestra tra la Lega e il Psd’Az, i due maggiori azionisti della coalizione, che piombano in un clima da guerra fredda. A far emergere la difficoltà nella convivenza sono le parole dei due capigruppo, Franco Mula per sardisti e Dario Giagoni per il Carroccio, che puntano il fuoco incrociato su due assessori: quello alla Sanità, Mario Nieddu, nominato in quota Lega, e la titolare dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, scelta dal presidente Solinas e quindi considerata comunque persona vicina ai sardisti. La prima freccia è stata scoccata dall’arco di Mula, dopo la visita di Nieddu al distretto sanitario di Siniscola e al poliambulatorio di Orosei.

L’esponente dei Quattro mori si domanda se “tale visita sia dovuta per prendere consapevolezza del disastro in cui si trova la sanità nuorese”, argomento sul quale il Psd’Az ha già presentato una mozione all’assessore, nei mesi scorsi per denunciare “la critica situazione della sanità nuorese, letteralmente smantellata, per cui serviva un intervento immediato”. Dietro questa denuncia si annida una polemica velata nel voler sottolineare che in questi mesi la situazione non è cambiata e di fatto la visita di Nieddu potrebbe essere rubricata come un nulla di fatto in un territorio per cui il sardista sottolinea di “voler proseguire la battaglia per difendere i servizi sanitari”. Infatti, Mula conclude la sua nota con un pungolo nei confronti dell’esponente della Giunta, sperando che “la visita dell’assessore sia finalizzata a porre in essere tutti gli atti necessari al fine di garantire la continuità dei servizi sanitari nel nuorese e impedire che continuino a verificarsi le situazioni di emergenza degli ultimi mesi”.

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A stretto giro arriva la contromossa da parte di Giagoni che, invece, punta dritto verso il tema dell’agricoltura, utilizzando parole forti per sintetizzare l’operato dell’assessora Murgia: “Di assessori chiusi in palazzi di vetro e che sono avvezzi solo alle passerelle di rappresentanza ne è pieno il mondo, noi però abbiamo promesso altro a chi ci diede fiducia con il suo voto e non siamo soliti venir meno alla parola data, su questo non siamo disposti a transigere oltre.”

Parole che non lasciano molto spazio all’interpretazione e che evidenziano l’insofferenza del capogruppo della Lega che non accetta lo svilimento del ruolo di chi ” è espressione della rappresentanza del popolo, democraticamente eletto dal territorio per portare avanti le proprie istanze. Per questo mi duole rilevare come spesso questo venga vissuto quasi con insofferenza a opera dell’assessore all’Agricoltura”. Il capogruppo del Carroccio sostiene la necessità per tutti di “fare un passo indietro senza innalzarci ad alcun piedistallo, predisporci all’ascolto e soprattutto non peccare mai di presunzione”. Di fatto si tratta una bocciatura su come l’assessora ha gestito l’agricoltura in questi mesi e per cui “non serve chiuderci a riccio e far finta che il malessere del popolo delle campagne che aleggia attorno alla politica, ormai da tanti troppi anni, non ci riguardi; abbiamo il dovere di darvi ascolto e trovare insieme a loro le soluzioni più congrue”.

Questo il clima tra i due principali partiti della maggioranza che già in passato avevano avuto qualche problema poi risolto grazie alle diplomazie del Consiglio regionale. Periodicamente, però, il clima si surriscalda di nuovo e, almeno in questo caso, ad accendere la miccia è l’invasione di campo, un’attenzione un po’ troppo critica nei confronti dei reciproci rappresentanti. Un rapporto spinoso che dovrà superare prove importanti quando arriveranno in Consiglio regionale le riforme più importanti, quelle in grado di spaccare le coalizioni.

Matteo Sau

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