Psd’Az, è ancora scontro. E Solinas: “Non ho voluto fare il sottosegretario”

“Mi hanno chiesto di fare il sottosegretario, ma ho rinunciato”. Il senatore Christian Solinas, alla guida del Psd’Az, lo ha detto durante il Consiglio nazionale di sabato scorso, convocato a Oristano dal parlamentare proprio per fare il punto nel partito dopo l’espulsione di Angelo Carta, cacciato dai Quattro Mori per aver contestato l’alleato Matteo Salvini (leggi qui). L’occasione è stata utile a Solinas anche per una nuova conta interna: il segretario continua ad avere una maggioranza schiacciante, come raccontato da Sardinia Post nell‘inchiesta del 19 giugno.

Chi a Solinas abbia chiesto di fare il sottosegretario non è dato saperlo: l’esponente sardista non lo ha precisato e nemmeno pubblicamente ha chiarito a quale ministero sarebbe stato assegnato. Il segretario del Psd’Az si è limitato a riferire di aver rinunciato all’incarico in cambio di alcuni posti di sottogoverno – cioè nei Cda di enti statali e società nazionali – da ‘distribuire’ nel partito. Ma anche su questo non sono stati rivelati ulteriori dettagli.

Quanto all’espulsione di Carta, sembra che l’attuale segreteria non sia disposta ad alcuna marcia indietro, anche se il consigliere regionale non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalla segreteria, quindi è formalmente dentro il Psd’Az. Non solo: una eventuale dichiarazione formale di espulsione servirà a Carta per conoscere le motivazioni che stanno alla base del suo siluramento e dovranno essere in linea con lo statuto per avere validità. Fatto sta che sul caso ha preso posizione, durante i lavori del Consiglio, l’ex segretario nazionale, Giovanni Colli, il quale ha celebrato il valore del dissenso, delle voci contro, considerandole una risorsa per il Psd’Az, un tratto distintivo anche della storia del partito. Colli ha poi detto che alle Regionali del prossimo anno sulle schede elettorali deve essere presente il simbolo dei Quattro Mori: il partito non deve andare “in bicicletta” – è stata la perifrasi usata e rimasta impressa a diversi presenti – con lo stemma della Lega, come successo alle Politiche del 4 marzo.

Sempre sul caso Carta e sul dissenso interno al partito, alla mail del nostro giornale sono stati inviati altri due interventi. Uno a firma di Adriano Catte, ex capogruppo del Psd’Az nel Consiglio comunale di Nuoro, l’altro in rappresentanza della sezione ‘Luisu Ozanu’ di Siniscola. Catte ha scritto in premessa: “Ritengo che il provvedimento di espulsione fornisca elementi per una riflessione e per un dibattito che andrebbe affrontato serenamente. Se tale provvedimento è figlio di una reazione alle dichiarazioni rilasciate dal consigliere regionale Angelo Carta, non può che definirsi sconsiderata; se invece si riconduce ad un ‘modus operandi’ deve destare preoccupazione che andrebbe risolta con un confronto aperto e leale su quale idea di democrazia vi sia all’interno del Psd’Az”.

Ancora Catte: “Eliminare gli avversari ed escludere coloro che esprimono la propria opinione, significa ridurre il dialogo e con esso le occasioni di confronto rinunciando in radice anche al rispetto reciproco. Lo scontro non è sui temi del sardismo, che sono e rimangono di tutti i sardi, ma su scelte politiche di indirizzo che possono anche non essere condivise e devono poter essere criticabili: per questo non si può essere espulsi. Se lo si fa con naturalezza e senza destare indignazione e scalpore, non si può parlare di vera democrazia con rischio per tutti e, in particolare, per quei sardisti che soffrono per la loro identità che rimane allo stato indifesa”.

Questo invece il documento arrivato dalla sezione di Siniscola: “In via preliminare – si legge nell’incipit – si esprime la piena solidarietà degli iscritti al consigliere espulso. Riteniamo che gli allontanamenti, di fronte a legittime posizioni di critica o di dissenso, siano inutili e poco lungimiranti sotto il profilo politico. In un momento di indebolimento organizzativo del partito, sarebbe invece necessario coinvolgere maggiormente i territori, nell’idea che il pluralismo costituisca un arricchimento e una risorsa ideale di cui una dirigenza avveduta potrebbe intelligentemente avvalersi per orientare sul piano dei contenuti sociali la propria azione politica”.

La nota prosegue così: “Con le reazioni autoritarie e categoriche – prosegue la nota – si limitano le possibilità di dialogo e di confronto dialettico: elementi utili per ricostituire un’identità politica appannata da tempo e che attende di essere ricostituita e rafforzata nel panorama isolano e parlamentare. Nel merito riteniamo che il Partito Sardo d’Azione non possa condividere passivamente posizioni populiste e propagandistiche. In questa prospettiva, anche per i sardisti di Siniscola è ben chiaro che Matteo Salvini non è il nostro leader. Ancora non riusciamo a capire perché si sia escluso, a priori e senza ragione, ogni contatto con i movimenti nazionalitari e indipendentisti, nonostante il segretario Solinas e la sua maggioranza, nella tesi congressuale con cui è stato eletto, sostenesse convinti intendimenti verso la inevitabile costituzione di un fronte autonomista e indipendentista”.

Infine si legge: “Detto questo, bisogna in ogni caso evitare che un’alleanza elettorale possa tradursi in scelte definitive senza il necessario coinvolgimento di tutte le componenti sardiste. Su un tema complesso come quello dell’immigrazione è necessaria un’analisi approfondita, da effettuare in seno alle sezioni, ai distretti e al Consiglio Nazionale. Il Partito Sardo d’Azione attende da tempo una caratterizzazione decisa su questo come su altri temi cruciali. Auspichiamo la ripresa del dialogo democratico, propositivo, e che si possano rivisitare con maggiore ragionevolezza decisioni irrazionali come quelle che hanno determinato l’espulsione del consigliere Carta”.

Sabato Solinas ha annunciato il congresso da tenersi in autunno, dopo quelli di fine estate nelle federazioni provinciali. Il passaggio è chiave per eleggere innanzitutto il nuovo presidente, una carica mai più rinnovata da maggio 2017, quando Giovanni Columbu ha lasciato in polemica con Solinas per il mancato rinnovamento promesso. Al congresso partecipano i delegati delle sezioni che hanno pure il compito di votare il nuovo Consiglio, cui spetterà indicare il segretario.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share