Roberto Deriu è in ambasce. Pare che qualche malintenzionato abbia intenzione di cancellare le Province: “Uno spreco di risorse pubbliche”, dicono i detrattori. Niente di meglio che rispondere coi fatti e, dunque, mettere sul piatto 40mila euro (pubblici, chiaramente) per un “piano di contro-informazione rivolta a tutti i territori della Sardegna per contrastare le spinte demagogiche e denigratoria sulle province, dando mandato pieno al Presidente per la formulazione e attuazione del Piano di informazione”. Concetto e concordanze a piacere sono testuali.
E il presidente Deriu che fa? Forte di quel “mandato pieno”, decide di organizzare una gioiosa macchina da guerra e affidare il “piano di contro-informazione” a un capace giornalista. Che però, malgrado lo stesso presidente risulti iscritto all’Ordine, tra le fila dell’Ups evidentemente non c’è.
E allora? Allora si pubblica un avviso e si promettono 15mila euro lordi per un lavoro di sei mesi, dal primo settembre a fine febbraio. Dunque, 2.500 euro lordi/mese. Bastano un diploma e l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti. Mission dichiarata: “Rendere maggiormente visibile all’opinione pubblica il ruolo e l’importanza delle Province nel sistema delle autonomie”.
Peccato che “l’opinione pubblica” abbia capito benissimo “il ruolo e l’importanza delle province”. A spanne, l’ha capito da oltre un anno, quando nel maggio 2012 ha votato in massa per la loro abolizione. Chissà perché.
Pablo Sole