Prosegue la battaglia dei 28 Comuni che non hanno aderito ad Abbanoa

I 28 sindaci dei Comuni che non hanno aderito ad Abbanoa – per una popolazione complessiva superiore agli 80.000 abitanti – proseguono la loro battaglia per restare fuori dalla gestione unica integrata e chiedono che il Consiglio regionale riconosca le loro “buone ragioni” per aver gestito il servizio idrico negli ultimi 10 anni “con le tariffe più basse della Sardegna, senza chiedere un euro alla Regione”. Per questo motivo sollecitano “un segnale in Finanziaria o nella nuova legge sull’Autorità di gestione del servizio idrico“. Il sindaco di Domusnovas Angelino Deidda, aprendo gli interventi degli amministratori sentiti questa mattina dalla commissione Governo del territorio – presidente Antonio Solinas (Pd) – ha spiegato che “anche il diritto è dalla parte dei Comuni vittoriosi nei confronti dell’Ato, di Abbanoa e della Regione con una sentenza del Consiglio di Stato: non è giusto obbligarci a triplicare le tariffe, gravando ancora sui cittadini, solo per finire nel calderone di Abbanoa”.

“La nostra non è solo una protesta – ha aggiunto il sindaco di Modolo Omar Hassan – lo abbiamo dimostrato formulando proposte concrete e sostenibili e la dimostrano soprattutto i risultati della nostra gestione”. Il sindaco di Santu Lussurgiu Emilio Chessa ha poi sottolineato che “i Comuni non vogliono essere una controparte della Regione: siamo l’esempio virtuoso di una Sardegna dove i sindaci hanno sulle loro spalle il peso del disagio sociale e della pressione fiscale”. “Il problema non è semplice – ha spiegato il presidente della commissione Solinas – e va approfondito anche dal punto di vista giuridico per poter formulare una proposta solida e sostenibile, soprattutto con riferimento ad alcune parti della normativa nazionale che rendono oggettivamente complessa la separazione netta fra la partecipazione all’ambito ottimale e la gestione del servizio”. I Comuni che non hanno aderito ad Abbanoa sono: Aggius, Anela, Arzana, Bessude, Bonarcado, Bottidda, Bultei, Burcei, Burgos, Cheremule, Domusnovas, Esporlatu, Fluminimaggiore, Lotzorai, Modolo, Nuxis, Olzai, Paulilatino, Perfugas, San Vero Milis, Sant’Anna Arresi, Santu Lussurgiu, Serramanna, Seui, Siligo, Sinnai, Teulada e Villagrande Strisaili. E dai dati dell’Autorità per l’energia e di Abbanoa risulta che sono esclusi anche Capoterra, Gadoni, Tertenia e Ulassai.

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