michela murgia

ProgReS tiene coperta la carta Michela Murgia. Ma annuncia che parteciperà alla Regionali

ProgReS (Progetu Repùblica Sarda) si presenterà alle elezioni regionali (ma loro le chiamano “nazionali sarde”) del 2014. L’ha deciso ieri l’assemblea del Partito che si è riunita ieri a Sant’Anna, nei pressi di Marrubiu. L’annuncio – che è stato dato attraverso una nota di poche righe – non era affatto scontato. Ed è il preludio necessario a un annuncio successivo: il nome del candidato-governatore. Ma la carta che potrebbe far saltare il banco della politica regionale è ancora rimasta coperta.

C’era molta attesa nel mondo politico isolano attorno alla riunione di questo piccolo partito, nato pochi anni fa, formato per buona parte da giovani, parecchi dei quali residenti fuori dalla Sardegna, in prima fila nelle proteste ambientaliste e contro le servitù militari. Si attendeva non solo l’annuncio della partecipazione alle Regionali, ma anche l’ufficializzazione della candidatura del più noto dei militanti di Progres: Michela Murgia, scrittrice, vincitrice del premio Campiello, da anni impegnata in battaglie civili quali quella contro il femminicidio (a cui ha dedicato il suo ultimo libro), contro il precariato (che segnò il suo esordio) e per la difesa dell’ambiente.

ProgReS ha deciso di tenere questa carta ancora coperta. La nota ufficiale è stringatissima: “L’Assemblea Nazionale di ProgReS Progetu Repùblica riunita domenica 16 giugno ha confermato la partecipazione alle elezioni nazionali sarde di febbraio 2014. Gli attivisti e le attiviste di ProgReS sono già al lavoro per elaborare i temi cardine posti al centro del progetto di governo che verrà messo a disposizione della Sardegna e di tutti i sardi che vorranno lavorare per costruire il benessere della nostra terra e per l’autodeterminazione del nostro popolo”. Il nome di Michela Murgia non compare nemmeno nell’intervento (il cui testo integrale è stato diffuso) del coordinatore nazionale Franco Contu.

Tattica? Difficoltà sopravvenute? Più probabilmente la volontà di non condizionare un processo in atto: il coagularsi attorno a ProgReS di un’area vasta e composita. Non solo i “comitati” che – come quello che dice no al ‘Progetto Eleonora’ della Saras – potrebbero diventare la struttura territoriale dell’aggregazione che si presenterà alla Regionali, ma anche amministratori locali (prevalentemente dell’area del centrosinistra), intellettuali, militanti delle organizzazioni storiche stanchi delle antiche logiche spartitorie che guardano con crescente interesse alla nascita di un polo indipendentista moderno.

E’ più che un’ipotesi. E allarma il mondo politico. L’ipotizzata norma della nuova legge elettorale per introdurre uno sbarramento molto alto per le coalizioni pare fatta apposta per ostacolare questo processo e indurre le organizzazioni esistenti a giocare in proprio. Contu vi ha fatto riferimento esplicito in un passaggio del suo discorso: “Abbiamo un solo ed unico sbarramento da superare, uno sbarramento mentale, autodeterminato e per questo ancora più sottile, pericoloso e ignobile. Un freno tirato che aspetta di essere liberato, un bambino che vuole uscire a giocare perché agogna di prendersi dei rischi, di farsi male, cadere e rialzarsi e continuare a camminare con le proprie gambe.È arrivato finalmente il tempo in cui le condizioni sono favorevoli sotto tanti e importanti punti di vista, quello sociale, quello umano, quello politico”.

Le “condizioni favorevoli” sono il quadro che si è appena descritto. Unito alle difficoltà dei partiti tradizionali e alla possibilità sempre più concreta che l’enorme fascia di elettori che alle politiche ha indirizzato il suo voto verso il Movimento 5 Stelle possa essere interessata a un progetto di governo dell’Isola radicalmente nuovo. Di certo ProgReS ha grandi ambizioni. Non pare volersi accontentare di svolgere un ruolo di testimonianza, ma intende seriamente puntare al governo della Sardegna.

N.B.

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