Via libera della Commissione Ue al Programma di sviluppo rurale della Sardegna da 1,3 miliardi, di cui 628 milioni provenienti dall’Ue e altri 700 dal cofinanziamento nazionale.
Il piano si concentrerà sugli investimenti a favore di ambiente e clima nelle aziende agricole e su azioni per preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi.
In particolare, quasi il 17% delle terre agricole sarà oggetto di contratti di gestione per la biodiversità, un 15% per
migliorare la gestione delle risorse idriche e un ulteriore 19% per migliorare la gestione del suolo. Un totale di 43.000 ettari riceverà un aiuto per convertirsi all’agricoltura biologica e altri 117.000 ettari per mantenerla.
Un altro focus sarà il benessere degli animali, per cui oltre 1.870 aziende riceveranno un sostegno agli investimenti per ristrutturare e modernizzare, mentre 1.120 giovani agricoltori riceveranno un aiuto per avviare la loro attività.
L’intera regione attuerà inoltre il Partenariato Europeo per l’Innovazione per contribuire a trovare soluzioni innovative per il settore agricolo. Il Programma di sviluppo rurale della Sardegna contribuirà poi all’inclusione sociale e allo sviluppo economico nelle zone rurali, con il 40% di popolazione rurale implicata nelle strategie di sviluppo locale. Nel dettaglio, sarà prestata particolare attenzione alla formazione dei nuovi imprenditori, specialmente dei giovani agricoltori, con 9mila posti disponibili in attività di informazione e la possibilità di accedere ai servizi di consulenza.
La Regione lancerà più di 77 progetti di cooperazione, di cui 6 a beneficio dei Gruppi operativi del Partenariato europeo per l’innovazione, la sostenibilità e la produttività dell’agricoltura. La Sardegna sosterrà poi la promozione dei prodotti di qualità, aiutando 400 aziende per partecipare ai regimi di qualità, così come lo sviluppo e il rafforzamento delle catene di approvvigionamento comprese le filiere corte e i mercati locali per consentire agli agricoltori di raggiungere un reddito più elevato, fornendo aiuto a 500 aziende. Andrà un sostegno anche a 11mila aziende che applicheranno norme rigorose in materia di allevamento che vanno al di là dei requisiti obbligatori.