Mancano due giorni al verdetto romano sull’eventuale sostituzione di Yuri Marcialis, l’ormai ex democratico che era candidato alle primarie sarde del Pd – insieme al senatore Giuseppe Luigi Cucca e al deputato Francesco Sanna – ma si è ritirato dalla corsa per entrare nel movimento Democratici e Progressisti di Bersani e D’Alema. Sul caso Marcialis, che rappresentava la Sinistra autonomista e federalista alleata con gli ex civatiani de La Traversata, decide la commissione nazionale di garanzia questo martedì, 14 marzo. Ma il fatto che il partito isolano sia diviso sul punto è un elemento che potrebbe incidere negativamente sulla decisione romana.
Tecnicamente la commissione romana, presieduta da Gianni Dal Moro che è anche il garante del Pd sardo, deve decidere se riaprire o meno i termini delle candidature, dando così la possibilità alla Sinistra autonomista e federalista e a La Traversata di presentare un nuovo candidato. Questa soluzione, però, vede la contrarietà di Cucca che nello scacchiere del Pd isolano rappresenta l’ex minoranza congressuale formata da ex Ds e da popolari di area renziana.
All’ipotesi di sostituzione di Marcialis si è invece detto sempre favorevole Sanna, sostenuto in questa corsa per la segreteria regionale da soriani, lettiani e da altri pezzi di ex Ds. Sanna, in linea con la posizione espressa dalla commissione congressuale sarda, si era detto disponibile a fare un passo indietro insieme a Cucca, anche nel tentativo di arrivare a una candidatura unitaria. E davanti al “no” di Cucca, aveva lanciato un invito a ripensarci.
Martedì si saprà cosa decide Roma. Il monito del correntone che sosteneva Marcialis è stato preciso: “Questo partito – ha detto giorni fa a Sardinia Post Anna Crisponi, portavoce de La Traversata – non può fare finta che non sia successo nulla”, è stato il riferimento al congresso anticipato e alla scissione (leggi qui). Ma non è chiaro quanto la commissione nazionale di garanzia voglia forzare sul regolamento. Il quale, tuttavia, è già stato derogato con lo slittamento delle primarie sarde dal 19 marzo al 30 aprile per farle coincidere con quelle nazionali. Non solo: nell’uno e nell’altro caso, cioè permettendo o meno la sostituzione di Marcialis, nel Pd isolano ci saranno scontenti. E questo non potrà che incidere nella campagna elettorale.