Centrodestra, Cappellacci rilancia le primarie e frena quelli che remano contro

A frenare sulle primarie del centrodestra era stato Pietro Pittalis, il capogruppo Pdl in Consiglio regionale, visto i guai di Silvio Berlusconi. Ma Ugo Cappellacci va per la propria strada e rilancia sulla chiamate alle urne della coalizione. I Fratelli d’Italia sono d’accordo, i Riformatori insistono sulla condivisione del programma.

Dunque si fa nervosa la partita delle primarie in quota Pdl e alleati: una frangia dei berlusconiani non le vuole, ma il presidente della Regione insiste, infiammando il dibattito. Cappellacci ribadisce che la propria posizione: “Sono favorevole alle primarie, le considero un buon strumento di selezione – dice all’Ansa -. Ovviamente è un mio parere personale e va condiviso coi partiti della coalizione”.

I Fratelli d’Italia sono allineati col governatore: “Noi – spiega il leader sardo Antonello Liori – vogliamo arrivare alle Regionali attraverso un percorso serio e condiviso con gli alleati. Perciò, continuiamo ad indicare le primarie di coalizione come idoneo strumento di scelta del miglior candidato possibile. La specificità della situazione sarda rende naturale ed opportuna una consultazione popolare”

Liori, assessore sardo all’Industria, non sembra gradire molto le interferenze: “Anche se questa non fosse la strada indicata dai vertici romani dei partiti – aggiunge -, deve trattarsi di una libera scelta da fare al tavolo della coalizione regionale per non perdere ulteriore tempo e terreno nei confronti dei nostri antagonisti. Dimostriamo come si possano organizzare primarie senza esasperati personalismi, basandole sui progetti per il futuro della Sardegna”.

Nel dibattito dicono la loro anche i Riformatori che “hanno da sempre creduto nelle elezioni primarie per la scelta dei candidati e del presidente della Regione. Le stiamo chiedendo da 15 anni, ma inutilmente”, ricorda il coordinatore sardo Michele Cossa. “Oggi – va avanti – siamo più che mai siamo favorevoli, ma per farle è necessario che alla base ci sia un’alleanza tra partiti che abbiamo un programma forte e comune improntato alla modernizzazione e all’innovazione”.

La strategia di Cossa è precisa: “La premessa di tutto questo è dunque prima di tutto che il Consiglio regionale dia risposta alle richieste del corpo elettorale, avviando subito e senza più alcun indugio una riforma della Regione moderna, che parta dall’abolizione delle Province, oltre alla radicale riforma della burocrazia regionale, la sanità, l’istruzione e la formazione, il lavoro e la Regione. Su queste basi intendiamo costruire le alleanze per le prossime elezioni regionali”.

Sulla questione delle Province in particolare, su cui Cappellacci e i Riformatori si sono già confrontati, il governatore dice: “E’ necessario concludere il percorso avviato“.

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