Primarie centrosinistra, Idv e Prc ribadiscono no a Maninchedda

Tutto pronto nei partiti del centrosinistra per le primarie del 29 settembre. All’appello mancano ancora i nomi dei candidati che si conosceranno entro il 9 agosto e i possibili alleati. Da oggi inizia il lavoro delle diplomazie per cercare un candidato condiviso, ma non sarà facile. “Sono molto soddisfatto del lavoro svolto dal tavolo di centrosinistra – spiega il segretario regionale del Pd Silvio Lai – Ora le primarie sono indette e si può lavorare sulle migliori candidature”. Il primo a proporsi è il presidente deul’Unione province sarde (Ups) ed esponente del Pd, Roberto Deriu, che ha organizzato la “Festa della Democrazia” per mercoledì 24 a Santa Cristina di Paulilatino, in provincia di Oristano. Nel frattempo il dialogo con i sovranisti e il no alla candidatura alle primarie per Paolo Maninchedda tiene ancora banco nel confronto interno alla coalizione. “Questa decisione – commenta il leader dell’Idv Salvatore Lai – è perfettamente in linea con quanto decisamente sostenuto dal mio partito che ha sempre preso posizione contro l’allargamento della coalizione alle forze politiche che hanno sostenuto questa fallimentare legislatura. Senza alcuna pregiudiziale personale verso l’onorevole Maninchedda ribadiamo – spiega – la nostra contrarietà a candidature di dirigenti politici che in questa legislatura sono stati legati al centrodestra, ma anche la necessità di una forte apertura ai movimenti, alle associazioni e a tutti i mondi vitali della società sarda, anche sovranisti nei limiti previsti dalla Costituzione”. Rifondazione Comunista chiede agli alleati uno “scatto di reni per trovare, anzitutto, attraverso il programma, le ragioni della buona politica”. Poi sulla questione dell’allargamento della coalizione ai sovranisti il portavoce della segretaria regionale, Giovannino Deriu, precisa che “aprirsi al confronto con altre forze sovraniste e pure quelle indipendentiste può costituire un effettivo arricchimento per la coalizione a due condizioni: non si allarghi a operazioni caratterizzate da trasformismo e trasversalismo, si coniughi al tema della sovranità la questione sociale e dei diritti dei lavoratori”. Una posizione simile è quella del segretario regionale Pdci, Alessandro Corona, che propone che l’allargamento sia sottoposto alla preventiva condivisione del programma.

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