Pluriclassi, Agus e Lai (Sel) difendono il Piano della Giunta Pigliaru

Fa ancora discutere il Piano di dimensionamento scolastico adottato dalla Giunta regionale. Oggi a difendere la scelta dell’Esecutivo sono gli esponenti di Sel, Eugenio Lai e Francesco Agus, rispettivamente vice presidente del Consiglio e presidente della commissione Autonomia.

“Posto che il Piano di dimensionamento della Regione possa non piacere ed avere anche dei limiti – scrive Lai su Facebook – mi lasciano forti perplessità le opinioni di taluni in difesa delle pluriclassi e mi chiedo se potrà mai essere positiva una scelta di ripiego, come la pluriclasse, per la crescita formativa dei nostri piccoli sardi? Perché fino ad oggi le pluriclassi sono nate come scelta di ripiego per mancanza di numeri e non sono il frutto di una scelta formativa calibrata”.

Agus ricorda che “il 36,2% degli studenti sardi non arriva al diploma” e sostiene che riguardo la polemica attorno al Piano di dimensionamento lo ha colpito “la strenua difesa dell’esistente in quanto tale”. “La mia preoccupazione non è per i 23 alunni di Osini costretti ogni giorno ad andare a studiare in pulmino a Ulassai (2 km, di salita impervia ma pur sempre 2 km) – sottolinea su Facebook -. Sono più preoccupato per gli otto bambini di Ussassai che l’anno prossimo frequenteranno ancora una pluriclasse che non è stato possibile accorpare ad altri comuni vicini e che vedrà studiare insieme alunni dai 6 ai 10 anni. Tutti insieme appassionatamente. In molti casi i genitori hanno già iscritto i loro figli nelle scuole vicine. A spese loro, ovviamente, creando una differenza inconcepibile tra i figli di ‘chi può’ e quelli di ‘chi non può’. Difendendo le pluriclassi non si difende l’uguaglianza, si difendono le differenze. Va assicurato il presidio dello Stato nei piccoli centri, certo, ma lo si deve fare avendo a cuore il diritto di un bambino di 6 anni di Triei di poter imparare a leggere e a scrivere come un suo coetaneo di Cagliari o di Carbonia, e non essere affidato a una maestra alle prese nelle stesse cinque ore con tre programmi di studio diversi”.

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