Pili (Unidos) insiste, a Teulada disastro ambientale. E mostra le immagini

“Nel poligono militare di Teulada si consuma un disastro ambientale e naturalistico”. Lo denuncia ancora una volta il deputato di Unidos Mauro Pili – già governatore della Sardegna – che questa mattina in conferenza stampa a Cagliari, ha mostrato le immagini di Capo Tonnara dove in quasi 50 anni di “bombardamenti e consumo di armi, è stato demolito un isolotto e ora – spiega il parlamentare – sul promontorio e sulle spiagge sono visibili i resti di missili”. Secondo Pili, che per domani, in occasione della Conferenza nazionale sulle servitù militari a Roma, ha organizzato una contro-conferenza a Teulada, (alle 16 nella sala della pro loco in piazza Mazzini), “le immagini sono la prova provata del reato di ‘distruzione e deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto’, della ‘distruzione e deturpamento di bellezze naturali’. Immagini agghiaccianti – aggiunge il deputato ex Pdl – che dimostrano la gravità dell’aggressione subita dal territorio con isolotti buttati giù a colpi di missile e costoni ancora puntellati da bombe piovute dal cielo e dal mare”. Il parlamentare sardo, che nei giorni scorsi ha presentato sul caso Teulada una denuncia alla Procura della Repubblica di Cagliari, sottolinea che “tutto quello che è avvenuto e sta avvenendo nel poligono è fuori legge e le autorità competenti devono intervenire. Uno può essere a favore o contro le servitù militari ma in questo caso le leggi non lasciano via di scampo: distruzione di sito protetto, perché si tratta di un sito di importanza comunitaria e di zona di protezione speciale e come tale interdetto a qualsiasi tipo di attività come quella del poligono militare. O si cancella il Sic o si ferma la distruzione”.

A dimostrazione di quanto sostenuto, Pili cita una relazione del Cnr del novembre 2005 che invita le autorità a rivedere i confini del poligono proprio per l’incompatibilità tra le attività militari e le prescrizioni della direttiva Habitat 2000 per quell’area. “A tutto questo si aggiunge un vortice di studi pagati eseguiti prima dalla Nato e poi da una società di subacquei di Civitavecchia che hanno cercato missili e bombe in un’area – ricorda il deputato – dove non si è mai sparato guadagnando cifre iperboliche, 356.000 euro. E da ieri – annuncia – sul tavolo della Soprintendenza archeologica c’è una segnalazione di uno dei massimi archeologi della Sardegna, il prof. Giovanni Ugas, ritenuto da molti l’allievo di Lilliu, che segnala la presenza di un insediamento neolitico proprio dentro la base”. (ANSA).

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