Pigliaru: “Abbiamo davanti due anni decisivi, basta opportunismi”

Rete ospedaliera, nuova Continuità territoriale, chimica verde, industria, riforma della Regione, agricoltura produttiva: sono le sfide rilanciate dal presidente Pigliaru.

Quasi due ore di conferenza stampa col presidente Francesco Pigliaru che, a Villa Devoto, ha presentato i quattro nuovi assessori della Giunta regionale e fatto il punto sugli obiettivi di governo. “Abbiamo davanti – ha detto – due anni decisivi, cruciali: è una grande opportunità che la coalizione di centrosinistra vuole sfruttare al meglio per far vedere i risultati delle riforme coraggiose avviate in questa legislatura. Se restiamo compatti, raggiungere gli obiettivi sarà più facile. Dobbiamo lavorare molto insieme senza cedere agli opportunismi”.

Pigliaru parla di “via scomoda” riferendosi al percorso amministrativo scelto: “Sapevano che correggere nel profondo il sistema della Regione, avrebbe comportato la non percezione immediata degli effetti. Ma non esisteva altra strada per spingere la Sardegna verso un nuovo cammino di crescita e sviluppo e la nostra fatica del governare verrà fuori”.

È un percorso in punti, quello che il presidente illustra cominciando dalla scuola. “Alla fine di questi cinque anni avremo la certezza di aver lasciato il segno positivo nell’istruzione della Sardegna. Saranno percepiti gli effetti dei tanti progetti avviati contro la dispersione e per migliorare l’apprendimento”. Quindi ecco “le riforme profondissime del sistema sanitario: l’Azienda per la tutela della salute (la Asl unica) verrà accompagnata da una moderna riorganizzazione della rete ospedaliera. Abbiamo già presentato il nuovo bando della Continuità territoriale con uno schema migliorativo rispetto all’offerta attuale. Nei prossimi mesi contiamo di chiudere gli accordi sulla chimica verde, secondo un impegno preso da Governo ed Eni nel 2011 e puntiamo a definire le vertenze industriali a Portovesme e a Ottana”.

Il capo della Giunta annuncia “la riapertura del cantiere nell’ex Arsenale di La Maddalena“, dove la riconversione economica è un’incompiuta dopo il definitivo addio degli americani a gennaio 2008. “La lotta alla peste suina – ha continuato Pigliaru – sta finalmente cambiando la prospettiva di interi territori della Sardegna”. Quindi un passaggio sulle “servitù militari, altra sfida aperta”, così come “il grande investimento sull’insularità in accordo con la Corsica e le Balerie: siamo le isole del Mediterraneo occidentale e insieme, attraverso questa alleanza vasta, faremo sentire la nostra voce non solo ai rispettivi governi nazionali ma anche in Europa”.

Nell’agenda del Pigliaru bis ci sono anche “fiscalità di vantaggio e legge urbanistica, che è pronta e ha già ottenuto ampi consensi all’interno della maggioranza”. Infine la riforma della Regione: “Esiste il problema della mobilità, abbiamo difficoltà a spostare il personale da quei luoghi dove ce n’è troppo verso i settori su cui abbiamo più azioni e servono appunto maggiori risorse umane”. Ancora: “Fondamentale è il piano per le zone interne. È chiaro che lo spopolamento può essere fermato solo creando nuove opportunità di lavoro”.

Gli ultimi ventiquattro mesi di legislatura passeranno anche “dall’agricoltura di precisione, col quale segneremo un nuovo approccio, una volta superate le emergenze: bisogna uscire dall’assistenzialismo con investimenti capaci di aumentare i redditi di chi ci lavora e la produttività. Per farlo bisogna abbattere i costi puntando sulla tecnologia”. Pigliaru ricorda poi la “vertenza con lo Stato sugli accantonamenti e gli interventi sul trasporto pubblico locale“. Il capo della Giunta annuncia correzioni sulle “politiche attive per l’occupazione: l’assessorato ha fatto un lavoro importante, ma servono interventi ancora più capillari”.

Sul fronte più strettamente politico, a domanda precisa Pigliaru spiega che “il ritardo nella formazione della nuova Giunta è derivato dal combinato disposto di due questioni: la mia privata, di salute, e della quale non parlerò; la seconda relativa alle conflittualità emerse nei partiti. Ho voluto dare il tempo alle singole forze di provare a ricomporre le proprie fratture interne. Poi abbiamo dovuto fare sintesi e scegliere”. Sugli ex Sel in particolare, il governatore osserva: “Abbiamo seguito l’indicazione della componente che con la Giunta ha strettamente lavorato in questi mesi, per esempio sul Reis (reddito di inclusione sociale)”, è il riferimento alla decisione di preferire Giuseppe Dessena a Claudia Firino. Il primo sostenuto da tre consiglieri regionali su quattro (Daniele Cocco, Eugenio Lai e Luca Pizzuto), mentre l’ormai ex assessora appartiene all’area del senatore Luciano Uras.

Pigliaru ha chiuso la conferenza stampa ringraziando Claudia Firino e Francesco Morandi, da venerdì ex titolari della Pubblica istruzione e del Turismo. “Hanno lavorato con onestà, passione e dedizione”, ha detto il presidente.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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