Pigliaru commissaria l’Arpas

Dopo la bufera giudiziaria della legislatura Cappellacci, il centrosinistra prende in mano l’Arpas con la nomina di Stefania Manca a commissario.

Vira in rosa la giunta di Francesco Pigliaru nel giovedì che vale un altro giro di nomine, di cui una pesantissima: Stefania Manca è il nuovo commissario dell’Arpas, l’Agenzia regionale per l’ambientale che gestì la partita dell’eolico offshore. Elisabetta Neroni diventa invece direttore generale dell’assessorato all’Urbanistica, mentre Elisabetta Schirru ricoprirà lo stesso incarico alla Pubblica istruzione. Ancora due donne, ma in questo caso si tratta di riconferme, restano rispettivamente alla Comunicazione e all’Area legale: si tratta rispettivamente di Michela Melis e Sandra Trincas. Casella assegnata anche agli Affari generali, dove è stato nominato Antonello Pellegrino.

La Manca, che è una dirigente dell’assessorato all’Agricoltura, prende il posto di Bruno Simola, il direttore generale nominato nel 2012 da Ugo Cappellacci e al centro di una gestione non proprio trasparente secondo la Polizia giudiziaria che, a febbraio di quest’anno, è entrata negli uffici di via Contivecchi a Cagliari per recuperare documenti relativi a consulenze e incarichi esterni, roba da 850mila euro l’anno.

Sulla neocommissaria si sa pochissimo, almeno tra i non addetti ai lavori. L’unica certezza che si trova nei carteggi della Regione è l’affidamento di un incarico di cinque anni, con “funzioni di studio e ricerca”, alla Direzione dell’assessorato all’Agricoltura. Il decreto venne firmato il 21 febbraio 2006 dall’allora governatore Renato Soru. Adesso per la Manca si apre una nuova parentesi professionale: il suo riferimento sarà Donatella Spano, l’assessore sardo all’Ambiente.

E se sulla gestione Simola sarà la Polizia giudiziaria a chiarire eventuali zone d’ombra, la neocommissaria avrà anche il compito di far dimenticare la parentesi più buia dell’Agenzia regionale, quella del 2010, quando Cappellacci scelse come direttore generale Ignazio Farris su indicazione dell’imprenditore Flavio Carboni. Questa, almeno, è l’accusa dei magistrati romani che per quella nomina hanno prima indagato e poi rinviato a giudizio l’ex governatore, chiamato a rispondere di abuso d’ufficio. L’inchiesta è la P3, cioè l’affare dell’eolico offshore mai realizzato in Sardegna, perché la magistratura è arrivata prima che in mare venissero sistemate le pale.

La Neroni, invece, si accomoda nella prima poltrona amministrativa dell’Urbanistica, l’assessorato guidato da Cristiano Erriu. La neodirettrice generale è figlia d’arte: suo padre Roberto è stato un potentissimo manager della Regione, guidando sia il Lavoro che i Trasporti diventati il suo penultimo incarico dal quale Cappellacci lo silurò a maggio 2012. Ma poi l’ex governatore lo recuperò scegliendolo come commissario della Provincia di Carbonia-Iglesias.

Con le nomine della Schirru e di Pellegrino può considerarsi praticamente chiuso lo spoil system negli assessoratimanca da assegnare solo il Turismo, ma sul cambio ha preso tempo lo stesso titolare della delega, Francesco Morandi.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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