P3, Cappellacci rinviato a giudizio per abuso d’ufficio

Il gup del tribunale di Roma ha rinviato a giudizio 17 persone appartenenti alla cosiddetta P3, associazione segreta che avrebbe operato per influenzare pezzi dello Stato. A giudizio anche l’uomo d’affari Flavio Carboni e il governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci. Il presidente della Regione andrà a processo per l’accusa di abuso d’ufficio, mentre non gli è mai stata contestata l’associazione segreta per l’appartenenza alla cosiddetta P3.

Il processo è stato fissato per il 9 aprile davanti alla quarta sezione penale. Rinviati a giudizio anche il giudice tributario Pasquale Lombardi, l’imprenditore Arcangelo Martino e l’ex primo presidente della Corte di Cassazione Vincenzo Carbone. Nei loro confronti si ipotizzano reati che vanno, a secondo delle posizioni, dalla violazione della legge Anselmi sulle società segrete all’associazione per delinquere finalizzata a realizzare una serie indeterminata di delitti, dalla corruzione, all’abuso d’ufficio, all’ illecito finanziamento dei partiti ed alla diffamazione.

La cosiddetta P3, secondo la Procura, era un’organizzazione che puntava a condizionare il funzionamento degli organi costituzionali. Nel procedimento sono state stralciate le posizioni dell’ex coordinatore del Pdl, Denis Verdini, dell’ex senatore Marcello Dell’Utri e dell’ex sottosegretario Nicola Cosentino, quest’ultimo coinvolto nell’indagine solo per il reato di diffamazione ai danni del governatore della Campania, Stefano Caldoro.

“Esprimiamo la certezza di poter chiarire tutto fino a sgombrare il campo da ogni ragionevole dubbio”. Così l’avvocato Guido Manca Bitti, che difende Cappellacci. “Abbiamo dimostrato, anche attraverso i documenti, l’inesistenza di condotte colpevoli – aggiunge il legale di Cappellacci -. Resta il rammarico per non aver potuto utilizzare in questa fase le intercettazioni, dalle quali si può desumere il quadro completo dei fatti e l’assoluta estraneità del presidente a qualsiasi programma illecito”.

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