Pd, gioco di nervi su Comandini segretario: assemblea rinviata

È rinviata al 5 agosto l’Assemblea del Pd sardo per eleggere il nuovo segretario a tempo. Nelle diverse correnti dem ci sono ancora nodi da sciogliere.

Il Pd sardo non vota oggi il segretario regionale a tempo, quell’Epifani isolano individuato nel consigliere regionale Piero Comandini. Sul suo nome, fatto dall’ex minoranza del partito guidata dal senatore Ignazio Angioni, si sta scatenando anche il fuoco amico. Ci sono cioè opposizioni interne alla stessa componente formata da ex Ds, renziani, cuperliani ed ex popolari. Tanto che l’Assemblea, cui spetta eleggere il nuovo leader, è stata rinviata a venerdì 5 agosto (inizialmente era stata programmata per questo pomeriggio).

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Ignazio Angioni

Le prime frizioni sul nome di Comandini, renziano di ferro, sono emerse nel direttorio della scorsa settimana, quando nella sede del Pd in via Roma a Cagliari si è incontrata le delegazioni delle diverse correnti interne. Il vertice si è chiuso con il “no” dell’area popolare-riformista (Fadda-Cabras) e de La Traversata, ovvero gli ex civatiani (leggi qui). Ma proprio in seguito a questa doppia posizione di contrarietà, lo stesso Angioni si è detto perplesso sul nome di Comandini. E con lui la Sinistra democratica di Cagliari, cioè i cuperliani come l’assessore Yuri Marcialis e l’ex presidente del Consiglio comunale Ninni Depau.

Angioni, evidentemente, non ne fa una questione personale. Anzi: il senatore, che nel congresso Pd del 2014 era candidato alla segretaria contro Renato Soru e Thomas Castangia, ha condiviso le primarie perse e tutto il percorso fatto come minoranza interna al partito. Angioni, però, all’indomani delle dimissioni di Soru aveva preso l’impegno di arrivare a una soluzione unitaria. Una soluzione che il nome di Comandini non sembra garantire.

Siro Marrocu
Siro Marrocu

Ufficialmente l’Assemblea di oggi è stata rinviata visti gli impegni dei parlamentari sardi a Roma. Ma la vera ragione è che l’ex minoranza non ha trovato un accordo. A fare da contraltare alla posizione del senatore e di Sinistra democratica, ci sono invece alcuni ex Ds come il deputato Siro Marrocu e i renziani della prima ora guidati dal consigliere regionale Gavino Manca. Secondo loro Comandini va votato comunque, anche senza l’unità del partito, dal momento che l’alternativa sarebbe l’arrivo di un commissario nominato da Matteo Renzi.

In questa logica, proprio i soriani sono decisivi: con i loro rappresentanti in assemblea l’ex minoranza avrebbe i numeri per eleggere Comandini. Cioè tra i 95 e 100 voti su un totale di 172. Di questi 160 sono gli eletti col congresso. Vanno poi aggiunti Angioni e Soru come componenti di diritto e, secondo la presidente Giannarita Mele, si deve conteggiare pure la commissione di garanzia. Inizialmente era formata da 12 ma sembra che in due non abbiamo rinnovato la tessera (la verifica è in corso). Fatto sta che con questi numeri l’ex minoranza, se si ricompattasse, potrebbe prendere in mano il partito insieme ai soriani.

Per un altro verso nell’area Cabras-Fadda non hanno alcuna intenzione di rivedere la propria posizione su Comandini perché il “no”  è un punto di forza nella trattativa, nel gioco di nervi che occupa da mesi la gestione del dopo Soru. Infatti: bocciare la candidatura del consigliere regionale significa assegnare all’ex minoranza la responsabilità di dividere il partito. Una responsabilità che né Angioni né la Sinistra democratica vogliono prendersi.

L’Assemblea del 5 agosto, in ogni caso, difficilmente potrà essere rinviata ancora: la ‘scusa’ dei parlamentari sardi impegnati a Roma non reggerebbe più. Ma le prime sorprese potrebbero arrivare dalle stesse presenze alla riunione. Non si esclude infatti che qualche gruppo possa disertare in massa l’appuntamento di Oristano. Si aggiunga che qualche altra sedia vuota potrebbero lasciarla gli stessi delegati dell’ex minoranza o dei soriani per la coincidenza con le vacanze. In questo modo si rischia di non raggiungere il numero legale, a quota 86 (se la definitiva composizione dell’assemblea viene confermata a 172).

Dichiarazioni ufficiali nessuno ne fa. Si sa soltanto che oggi a Oristano si riuniscono i soriani. Obiettivo: limare la linea da tenere venerdì. E tutto può davvero succedere in questo Pd sempre più avvitato sul conflitto correntizio.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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