Dietrofront della Giunta Solinas sull’emendamento che concedeva la possibilità di allevare i maiali allo stato brado. La levata di scudi di allevatori e associazioni agricole per il pericolo di favorire in questo modo la diffusione della peste suina – dopo anni di sacrifici – ha portato l’esecutivo regionale a fare un passo indietro.
L’emendamento presentato dalla Giunta all’articolo 2.6 bis, inserito nel Collegato alla legge di Stabilità 2023, che prevede una ridefinizione dei tipi di allevamento di maiali da poter praticare in Sardegna è stato ritirato dalla stessa assessora all’Agricoltura, Valeria Satta, durante la discussione del testo.
Il no compatto del mondo delle campagne all’ipotesi di allentamento dei vincoli era motivato dal rischio per il sistema produttivo regionale della circolazione della variante di genotipo 2 della peste suina africana (Psa). L’emendamento sarà rimandato all’esame della Quinta commissione, così come il primo comma dell’articolo 2 del Collegato, che riguarda i centri di assistenza agricola, bocciato dall’Aula. Il rinvio in commissione, secondo la decisione presa della Giunta comunicata dal presidente del Consiglio, Michele Pais, è necessario per alcune integrazioni e riformulazioni che probabilmente troveranno spazio in una norma ad hoc. Nello specifico sulle modifiche al regolamento del pascolo in Sardegna si punterebbe alla introduzione di un comitato tecnico.